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Le dieci domande dell’Italia dei Valori al neo assessore all’Ambiente

1) Cosa alimenterà il neo impianto di termovalorizzazione di Modena? Cosa si intende con la dicitura*, quantomeno ambigua, che “in via complementare saranno trattati i rifiuti urbani provenienti da altri territori regionali”? Fuori o dentro dalla nostra regione?

2) È stato approvato, in consiglio provinciale a Modena, un ordine del giorno nel quale il Pd dichiara che “gli enti locali interessati hanno convenuto con il gestore che l’ambito territoriale di provenienza dei rifiuti urbani da trattare nell’ impianto sarà comunque regionale” e che “il conferimento all’impianto di termovalorizzazione avverrà prioritariamente per i rifiuti provenienti dal territorio provinciale”. Chi sono gli enti locali di cui si parla?

3) Se basta una determina dirigenziale provinciale a stabilire il “destino” dei nostri rifiuti a cosa serve il Piano Rifiuti regionale le cui linee guida sono state appena approvate e dicono il contrario?

4) Nel febbraio 2013 Hera chiese alla Provincia di Modena di poter bruciare rifiuti provenienti da altre province ma l’autorizzazione le venne negata per una incertezza normativa. Dopo quattro mesi gli si concede invece la possibilità di scegliere i rifiuti da tutta Italia. Basta una normativa per accantonare il benessere dei cittadini e la volontà dell’Assemblea?

5) Quali sono gli accordi economici stabiliti tra Hera e la Provincia di Modena? Cui prodest?

6) I cittadini modenesi avranno almeno degli sgravi sulle bollette? In quale percentuale?

7) Chi controllerà la qualità dei rifiuti che verrà bruciata a Modena? Sempre Hera? La Provincia? Con quali soldi?

8) Si proseguirà nel credere che la raccolta differenziata possa portare all’obiettivo dei rifiuti zero?

9) I soldi guadagnati dal neo-produttore multi utility di energia come verranno destinati? Verranno reinvestiti nel territorio? O in borsa?

10) Quali saranno le tariffe applicate alle altre province e regioni per ogni chilo di rifiuti bruciati?

 

 

*“Vista, infine, la nota inviata dal gestore in data 11/07/2013, assunta agli atti con prot. n. 76057/13 nella quale si riporta l’impegno ad assicurare la assoluta priorità di accesso all’impianto succitato ai rifiuti urbani prodotti nell’ambito provinciale modenese fino al pieno soddisfacimento del suo fabbisogno e, in via subordinata, in applicazione dell’art. 3 comma 1 della L.R. 23/2011 l’accesso per i rifiuti urbani prodotti nel restante Bacino Unico Regionale. In via ulteriormente subordinata saranno trattati rifiuti speciali non pericolosi nel pieno rispetto del principio di prossimità sancito dall’art. 182 bis comma 1 lett. B. del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. fino al limite complessivo massimo già autorizzato;infine, in via complementare e nel pieno rispetto del principio di prossimità di cui all’art. 182 bis comma 1 lett. B del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. saranno trattati i rifiuti urbani provenienti da altri territori regionali”.

 

(Liana Barbati, Presidente gruppo assembleare Italia dei Valori – Responsabile nazionale diritti civili)

 

















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