Sarà il prefetto di Reggio Emilia, Antonella De Miro, a ricevere domani, venerdì 20 settembre, sul sagrato della Chiesa di Sant’Antonino di Quattro Castella, il Premio Matilde 2013, riconoscimento che ogni due anni la Provincia di Reggio Emilia ed il Comune di Quattro Castella assegnano a una donna distintasi nell’ambito della cultura, della scienza, dell’azione politica o sociale. Giunto all’ottava edizione, il Premio Matilde è stato assegnato in passato a Rita Levi Montalcini, Adriana Zarri, Piera degli Esposti, Margherita Hack, Maria Nowak, Marguerite Barankitse e Alessandra Ferrajoli.
Proprio la consegna del Premio Matilde aprirà venerdì 20 settembre (ore 18.30) il weekend dedicato alla contessa. La cerimonia, condotta dalla giornalista Stefania Bondavalli, sarà allietata da spettacoli delle contrade della Corte, Monticelli e Maestà della Battaglia e da un concerto di musica medievale del Micrologus Ensemble, quartetto molto noto nell’ambito della ricerca e già collaboratore di celebri artisti di generi diversi, come Vinicio Capossela. Al termine della consegna del Premio Matilde (ore 21, agriturismo di Montebaducco) si terrà una cena di solidarietà a favore del Grade (costo 35 euro, info e prenotazioni: Provincia di Reggio Emilia, tel. 0522.444145 oppure 0522.444159, mail: f.correggi@provincia.re.it – Grade Onlus, tel. 0522.296888, mail: roberto.abati@asmn.re.it).
Il nome della donna chiamata a ricevere il Premio Matilde 2013 è stato annunciato questa mattina dalla presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, insieme al sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini, nel corso di una conferenza-stampa alla quale hanno partecipato, oltre alla vincitrice, anche il sindaco di Canossa, Enzo Musi (domenica, nel suo comune, verrà infatti finalmente abbattuto l’ecomostro che da anni deturpa il paesaggio canossano) e il presidente del Grade Paolo Avanzini.
“Matilde di Canossa era una donna straordinaria – ha spiegato la presidente della Provincia, Sonia Masini – Negli anni passati abbiamo premiato figure femminili di grande prestigio, scienziate, attrici, economiste, ma pensiamo che si possa essere straordinari anche nella quotidianità, nella difesa dello Stato e dell’interesse comune. Ci sono tanti funzionari pubblici dediti al bene comune e tra questi spicca il prefetto Antonella De Miro. Reggio Emilia ha avuto la fortuna di averla. Pensiamo che sia una donna molto preparata, che si sia impegnata e si stia impegnando, sacrificando se stessa e la propria famiglia, per l’interesse generale e noi intendiamo riconoscere questo impegno. L’abbiamo avuta vicino quando il terremoto ha flagellato la Bassa, quando piogge e frane hanno minacciato l’Appennino, l’abbiamo sempre avuta al nostro fianco in modo chiaro e forte a difesa della legalità, vicina alle aziende in crisi e ai lavoratori. Il suo è l’impegno di un funzionario dello Stato in un momento in cui i cittadini hanno poca o nulla fiducia nello Stato. Vogliamo dire che in Italia ci sono tanti esempi così e anche a Reggio Emilia, in molti campi”.
“Sono emozionata perché il premio Matilde di Canossa è un riconoscimento importante”, sono state le prime parole del prefetto Antonella De Miro: “Quando la presidente Masini mi ha comunicato la notizia, ho pensato alle altre donne straordinarie che hanno ricevuto il premio e non mi sono sentita all’altezza di riceverlo. Poi la presidente mi ha convinto, spiegando come sia stata una scelta motivata dall’intento di riconoscere il lavoro svolto come funzionario della pubblica amministrazione, rappresentante dello Stato e del Governo in questo territorio. Ho capito che si trattava di un apprezzamento non solo dell’ente Provincia, ma che proveniva da tutte le istituzioni del territorio e dalla società civile. Questo mi commuove e mi rende orgogliosa perché significa che il mio sforzo di essere prefetto attento alle istanze del territorio è stato colto. Il mio è stato ed è un impegno rigoroso a tutela di questa terra, all’insegna del dialogo con gli enti locali, con le altre pubbliche amministrazioni, col mondo dell’economia. Ho voluto rappresentare un volto moderno di un’amministrazione concreta e attenta al dialogo”.
Anche il presidente del Grade, Paolo Avanzini ha apprezzato la scelta di premiare una figura locale perché “è un incoraggiamento per chi quotidianamente fa il proprio lavoro. Il messaggio che deve passare è che non basta fare il proprio compitino, bisogna diffondere la cultura dell’andare tutti oltre l’impegno minimo, di non accontentarsi del sei politico…”.
“Sono diventato sindaco nel 2009 – ha raccontato il sindaco di Quattro Castella, Andrea Tagliavini – in un momento difficile, non solo economicamente. In questi anni abbiamo dovuto affrontare eventi calamitosi, terremoti, frane… ebbene nel prefetto De Miro abbiamo trovato un supporto per noi amministratori, una persona presente sul territorio e concreta nell’affrontare i problemi. Un impegno che è stato percepito anche dai cittadini”.
“E’ una scelta significativa assegnare il premio Matilde al prefetto De Miro”, ha commentato il sindaco di Canossa, Enzo Musi perché “in un momenti un cui molti pensano che il sistema pubblico non funzioni, si dimostra che c’è uno Stato che lavora bene”.
Con il sindaco Musi, è stata ricordata anche l’importante evento che domenica 22 (dalle 15.30 a sera) chiuderà questo lungo weekend nel segno di Matilde, l’atteso avvio dell’abbattimento della porcilaia di Canossa, l’ecomostro che da troppi anni deturpa uno dei più bei paesaggi italiani, dominato dalla Rupe del Castello e testimone di un avvenimento storico senza precedenti: i tre giorni al freddo e al gelo dell’imperatore Enrico IV di Germania in attesa del perdono dal Papa. Così come avvenuto nel maggio del 2006 con la spettacolare implosione dell’ecomostro di Castelnovo Monti, il famigerato “albergo dei polli” di Felina, anche per la distruzione della porcilaia di Canossa la Provincia, coinvolgendo associazioni ambientaliste e culturali, promuoverà una vera e propria festa popolare. Un volo di mongolfiere, un laboratorio di aquiloni per i più piccoli in collaborazione con la fondazione “Sarzi”, la banda di Felina e il quartetto di fisarmoniche “Mantice armonico”, artisti di strada, brevi lezioni di storia sulla figura di Matilde (alle 16 e alle 17) a cura di Mario Bernabei, visite guidate al Castello, stand gastronomici della Strada dei Vini e dei Sapori di Scandiano e Canossa, gnocco fritto cucinato dalla Pro loco di Canossa, un punto ristoro con assaggi di prodotti tipici presso lo Iat: tutto questo e molto altro accoglierà coloro che domenica si recheranno a Canossa per l’inizio delle operazioni di abbattimento dell’ecomostro.
Tra le tante iniziative in programma, anche due escursioni. La prima, a cura della Lipu, sarà una escursione sul sentiero Bianello-Canossa; la partenza è prevista dal borgo di Monticelli alle 10 di domenica e in circa 4 ore e mezza, passando da Caverzana, Madonna della Battaglia, Case Rosso e Grassano basso, si arriverà al Castello di Canossa (portare pranzo al sacco, acqua, scarponi da trekking; arrivo al castello previsto per le 14.30-15 circa: info e prenotazioni 349-7116057).
Alle 18 dal parcheggio della torre di Rossenella partirà invece una visita guidata al sentiero geologico della Riserva naturale della Rupe di Campotrera, a cura dell’architetto del paesaggio Giuliano Cervi (durata 1 ora circa, consigliate scarpe comode: info e prenotazioni Comune di Canossa, Servizio Ambiente, Costanza Lucci telefono 0522.248413, cellulare 3318087305, email: riservacampotrera@comune.canossa.re.it). In occasione dell’evento di domenica, è prevista inoltre l’apertura straordinaria delle chiese di Rossena, Cerredolo dei Coppi, Grassano e Ciano.
A differenza di quanto avvenne a Felina, in considerazione della sensibilità geologica dell’area l’abbattimento non potrà essere altrettanto…esplosivo, ma l’avvio dei lavori che nelle prossime settimane vedranno ruspe e bulldozer impegnati nella demolizione della porcilaia sarà ugualmente spettacolare e suggestivo. I lavori partiranno dai due silos a fianco della porcilaia che saranno tagliati e rimossi, mentre due mongolfiere si leveranno in cielo, poi le operazioni proseguiranno sull’edificio. L’abbattimento sarà eseguito dalla Fontanili G. srl, azienda reggiana specializzata in demolizioni.
La festa per l’avvio dell’abbattimento dell’ecomostro sarà preceduta, venerdì 20 (ore 10), da un incontro riservato agli studenti delle superiori: ai piedi del Castello, saranno il professor Paolo Golinelli e l’architetto Walter Baricchi ad illustrare rispettivamente il valore storico e quello paesaggistico del territorio canossano ad oltre 800 ragazzi delle scuole Secchi, Pascal, Chierici, Matilde di Canossa, Nobili, Scaruffi-Levi, Moro, Filippo Re, Zanelli, Ariosto – Spallanzani, Motti, D’Arzo e Galvani Iodi.
L’impegno della Provincia di Reggio Emilia per promuovere Reggio Emilia attraverso Matilde di Canossa proseguirà nei prossimi mesi coinvolgendo anche la Provincia di Mantova e il Comune di San Benedetto Po. In vista del novecentenario della morte di Matilde nel 2015, che tra l’altro coinciderà con l’Expo di Milano, le istituzioni reggiane e mantovane intendono infatti rinsaldare la proficua collaborazione che in passato ha già visto ospitare nella suggestiva cornice dell’abbazia polinoriana di San Benedetto Po l’edizione 1991 del Premio Matilde (vinto dall’astrofisica Margherita Hack, scomparsa lo scorso giugno) e più recentemente, nel 2008, ha dato vita alle importanti mostre dedicate nelle due città alla Contessa.
Il Premio Matilde/Schede
Albo d’oro
1985 – Rita Levi-Montalcini, scienziata
1986 – Adriana Zarri ,teologa
1988 – Piera degli Esposti, attrice
1991 – Margherita Hack, astrofisica
2008 – Maria Nowak, economista francese di origine polacca
2010 – Marguerite Barankitse, volontaria nota come l’Angelo del Burundi
2011 – Alessandra Ferrajoli, ricercatrice (edizione speciale 150° Unità d’Italia)
Le contrade
Contrada della Corte
Contrada della Corte (che è anche Centro Ricerca sul Costume Medievale Reggiano) nasce nel 1985, valorizza la ricerca sul costume medioevale, la storia popolare e la tradizione artistica, civile e associativa del territorio. Nell’ambito dell’attività agonistica l’associazione partecipa ai Campionati Italiani organizzati dalla FISB. Nella categoria Under 15 vanta ben 29 scudetti conquistati e 3 allori nella categoria Assoluti.
Associazione sbandieratori e musici “Maestà della Battaglia”
L’associazione “Maestà della Battaglia” di Quattro Castella (Reggio Emilia) è nata nel dicembre 2008. La più giovane tra le contrade castellesi. Dal 2009 ad oggi, la Maestà della Battaglia ha partecipato a innumerevoli manifestazioni in Italia e all’estero. Numerosi i trofei conquistati anche nel corso del 2013.
Contrada di Monticelli
La Contrada di Monticelli – uno dei borghi più antichi di Quattro Castella – sfila con dame, cavalieri, armigeri, sbandieratori e musici al seguito ideale del suo personaggio ispiratore, Arduino della Palude, considerato il Signore del Borgo, tra i più fidati vassalli della contessa e precettore della giovane Matilde, uomo di guerra e diplomatico. La Contrada di Monticelli nasce nel 1987, aderisce alla Lega italiana sbandieratori (LIS) e alla Parata nazionale della Bandiera ha ottenuto, tra gli altri, il titolo di “Migliore Compagnia” in cinque occasioni (1999, 2001, 2010, 2011 e 2012) riuscendo per 2 anni consecutivi a conquistare la medaglia d’oro in tutte le categorie di sbandieratori.
Ensemble Micrologus
I musicisti umbri Patrizia Bovi, Goffredo Degli Esposti e Gabriele Russo, con Adolfo Broegg (1961-2006) hanno fondato l’Ensemble Micrologus nel 1984, allo scopo di contribuire alla riscoperta e all’interpretazione della musica medievale, basandosi sulla ricerca delle fonti, sulle indagini storiche, paleografiche, organologiche e iconografiche. I musicisti del Micrologus utilizzano fedeli ricostruzioni degli strumenti d’epoca (collaborando direttamente con i vari liutai specializzati) e, nelle esecuzioni in forma di spettacolo teatrale, costumi ed elementi scenografici; così hanno realizzato oltre 30 diversi spettacoli di musica medievale, portati in tour in Europa, Americhe e Giappone. Ogni anno l’Ensemble Micrologus presenta al pubblico uno o due nuovi spettacoli tematici, alternando musica sacra e profana (dal XII al XV secolo), oltre alle realizzazioni, su commissione, per i vari Festival europei. In alcuni casi si avvale anche della preziosa collaborazione di eminenti studiosi, come Dinko Fabris (Dipartimento di Musica antica – Conservatorio di Bari) e dei ricercatori del Centre de la Voix, dell’Abbaye de Rouyamont. Il Micrologus collabora con il teatro, con la danza, con il cinema (ha realizzato anche la colonna sonora del film “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores) e con altri importanti artisti di musica contemporanea (tra cui, i Fratelli Mancuso, Giovanna Marini, il Banco del Mutuo Soccorso e, ultimamente, con Vinicio Capossela).
Abbattiamo l’ecomostro
La storia dell’ecomostro
L’ecomostro di Canossa da anni deturpa uno dei più bei paesaggi italiani, testimone di un avvenimento storico senza precedenti: i tre giorni al freddo e al gelo dell’imperatore Enrico IV di Germania in attesa del perdono dal Papa. In quei lontani giorni il destino dell’Imperatore è in mano ad una donna, la Gran Contessa Matilde di Canossa, che domina sulla Toscana, su parte dell’Emilia Occidentale e della Lombardia, ed è alleata del Papa contro l’Imperatore. Per raggiungere il sud e Roma, l’Imperatore – che è stato scomunicato da Gregorio VII- deve passare l’Appennino, ma i Castelli di Matilde dominano i passi e sono imprendibili: per questo nel 1077 Enrico IV è costretto a umiliarsi e a chiedere perdono.
Proprio nella suggestiva vallata ai piedi di un Castello così carico di storia, nei primi anni Sessanta venne costruita la tristemente nota porcilaia di Canossa: un massiccio fabbricato di ben 12.000 metri cubi di volumetria utilizzato per l’allevamento di suini, ma da diversi anni abbandonato. Da tempo la Provincia di Reggio Emilia, in particolare nell’ambito della Biennale del Paesaggio avviata nel 2005 e patrocinata tra gli altri dal Ministero dei Beni culturali, ha tra gli obiettivi del proprio mandato la demolizione di questo ecomostro, al quale in passato aveva provato a provvedere anche il Comune di Canossa. Per il suo impatto paesaggistico fortemente negativo rispetto ad una zona di così notevole interesse pubblico ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei beni culturali, tanto per la Provincia quanto per il Comune di Canossa la porcilaia ha infatti tutte le caratteristiche per essere dichiarata opera incongrua sulla base della Legge regionale 16/2002 e la sua distruzione è stata prevista anche dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) approvato dal Consiglio provinciale nel 2010. Per l’abbattimento dell’ecomostro e il ripristino naturalistico dell’area è prevista una spesa di 900.000 euro, 600.000 dei quali coperti da risorse regionali che la Provincia di Reggio Emilia ha ottenuto attraverso il Programma attuativo regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, così come previsto dall’Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali sottoscritta lo scorso 18 luglio a Palazzo Allende.
Info viabilità e parcheggi
Per favorire la partecipazione all’evento di domenica 22 a Canossa sono state previste le seguenti azioni di supporto:
• Provvedimenti di regolazione del traffico automobilistico con l’istituzione, a partire dalle ore 13.30 alle 19 di domenica 22 settembre, di zone a destinazione pedonale consistenti in:
ordinanze di interdizione al traffico (ad eccezione di residenti e mezzi di soccorso) sulla Sp 73 (nel tratto sotto il Castello di Canossa compreso tra il bivio per Riverzana e il bivio per Grassano) e sulla strada comunale di Cavandola (tra l’intersezione con la Sp 73 e il bivio per Votigno);
istituzione, ai fini di agevolare la circolazione veicolare, di divieto di sosta sul lato sinistro sia della Sp 54 (da Rossena al bivio per Cerredolo de’ Coppi) sia della Sp 73 (dal bivio per Grassano a Riverzana).
I percorsi alternativi saranno i seguenti:
– per i mezzi provenienti da Quattro Castella e da San Polo in direzione Casina/Canossa la Sp 513R, poi a Ciano d’Enza la SP54;
– per i mezzi provenienti da Montacavolo in direzione Casina/Canossa la Statale 63 e poi a scendere la Sp 11 e la Sp 54;
– per i mezzi provenienti da Casina in direzione di San Polo/Quattro Castella la Sp 54 e poi la Sp 513R.
Creazione di tre punti di accoglienza ( i primi due in corrispondenza dei punti di chiusura della Sp 73 e il terzo in prossimità del punto di chiusura della strada comunale di Cavandola) attraverso i quali i cittadini potranno accedere alla zona dell’evento ed ottenere informazioni;
• Misure per agevolare il raggiungimento dell’area dell’evento sulle direttrici principali consistenti nell’individuazione di 6 aree di parcheggio debitamente segnalate e nell’istituzione di un servizio navetta con autobus e/o minibus dalle ore 14 di domenica:
Per chi arriva da Ciano d’Enza:
P1 (parcheggio in Piazza Matilde di Canossa con servizio navetta)
P2 (parcheggio a Rossena con servizio navetta)
per chi arriva da San Polo e Quattro Castella:
P3 (parcheggio su bivio per Riverzana)
P4 (parcheggio su bivio per Grassano con servizio navetta).
per chi arriva da Casina:
P5 (parcheggio su bivio per Cerredolo dei Coppi con servizio navetta)
P6 (parcheggio a Votigno con servizio navetta)
Il Servizio navetta inizierà alle ore 14 di domenica 22 settembre: all’incrocio tra Sp 54 e Sp 73 (località Branzana) verrà inoltre istituito un servizio navetta per il Castello di Canossa.