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Cercare le proprie radici fino a ritrovare un intero albero genealogico: ciclo di incontri nelle biblioteche cittadine modenesi

Cercare le proprie radici fino a ritrovare un intero albero genealogico: è quanto si potrà fare grazie agli incontri e ai laboratori per grandi e bambini che prendono il via sabato 28 settembre nelle biblioteche di Modena per il ciclo “Antenato, mio caro…” a cura della Fondazione Family search. Il primo appuntamento è alla Biblioteca Villaggio Giardino in via Curie 22/b, sabato 28 settembre alle 10, sul tema “Alla ricerca delle proprie radici: Cos’è la genealogia e come condurre la ricerca collaborando con… tutto il mondo”. Sabato 5 ottobre alle 16 ci si sposta alla Delfini (corso Canalgrande 103) per l’incontro dedicato alla paleografia genealogica: “Alla ricerca degli antenati: Come leggere i documenti dal 1500 ad oggi”. La Rotonda (via Casalegno 42 propone il 4 novembre alle 17 il laboratorio su prenotazione per realizzare l’albero genealogico, “Il nonno del nonno di mio nonno…”. È consigliato per bambini tra 9 e 12 anni e si prenota allo 059 441919. L’ultimo appuntamento è un altro laboratorio per bambini, sempre su prenotazione: si svolge martedì 5 novembre alla Crocetta (via Canaletto 108, tel. 0592033606) con il titolo “Un albero di persone: la ricerca delle radici”. Alla galleria del Centro commerciale La Rotonda sarà allestita da lunedì 4 a venerdì 8 novembre la mostra interattiva “Il nonno del nonno di mio nonno…”, con 8 postazioni informatiche e la presenza di esperti che spiegheranno cos’è e come si compone un albero genealogico.

La Fondazione Family search è un’organizzazione senza fini di lucro che si propone di acquisire, preservare e consentire la consultazione gratuita dei dati storici di significativo valore genealogico a sostegno dello studio e della ricerca per gli archivi di famiglia. Fondata nel 1894, ha realizzato la maggiore banca dati mondiale in campo genealogico ed è attiva in 104 paesi. In Italia dal 1948, ha contribuito a conservare i registri della Tavola Valdese e di alcune Diocesi. Si è poi estesa ad altri 16 Archivi Diocesani e 47 Archivi di Stato tra cui quello dell’Aquila, permettendo così il ripristino immediato dei documenti storici danneggiati dal terremoto del 2009.

 

















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