Non possiamo che essere solidali con i dipendenti SGP per la difficile situazione lavorativa che stanno vivendo. Questa situazione è un campanello d’allarme, tale per cui se le attuali Istituzioni e la classe politica, non interverranno con adeguati rimedi la situazione potrebbe degenerare e si potrebbe arrivare alla perdita del loro posto di lavoro. Serve dunque un intervento rapido per risolvere il pesante disagio.
Sollecitiamo insomma a gran voce una politica che si assuma la responsabilità di decidere, di compiere scelte, di elaborare progetti, di immaginare il futuro di questi lavoratori.
Una politica che si riappropri del suo ruolo, che riscopra se stessa ed i suoi compiti, e tra questi il principale e il più importante: quello di dirigere e nello stesso tempo servire la società.
Una politica che restituisca alle Istituzioni e allo Stato autorevolezza e credibilità.
In questo momento bisogna solo agire con forza e determinazione non solo con verifiche, analisi e individuazioni di responsabilità che non devono risparmiare nessun personaggio coinvolto in questo probabile fallimento politico, ma anche con la richiesta di un passo indietro di qualche illustre carica politica, il Leader!
Ammettere un fallimento totale è sempre doloroso, ma in coscienza abbiamo il dovere di ammetterlo ; il leader non ha probabilmente le capacità per traghettare la regia del Paese verso un futuro migliore.
La storia ci ha insegnato che a volte le illusioni di illustri prestigiatori creano allegria solo per pochi istanti di secondi per poi trasformarsi in dolore e disperazione.
E’ l’ora dunque di scendere in campo a gamba tesa contro gli incapaci che hanno fallito, non nostalgicamente per riprendere i nostri sogni o dare forma ai nostri desideri, ma per ottenere una città di Sassuolo in grado di soddisfare le aspettative da parte di chi ci vive e/o lavora e/o dimora sul territorio Una particolare e sentita solidarietà va dunque a tutti i dipendenti SGP.
(Ivano Piccinini, Presidente Associazione Culturale Conto Anch’io a Sassuolo)