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Politiche per la salute. Cup 2000, approvate dai soci le linee guida per l’elaborazione del nuovo piano strategico di rilancio

Rilanciare il ruolo di Cup2000 come vera e propria “agenzia dell’innovazione tecnologica in sanità”. E’ questo l’obiettivo alla base del “Documento di indirizzo strategico per l’elaborazione del piano industriale” approvato questo pomeriggio, dopo essere stato illustrato in mattinata ai sindacati, dall’Assemblea dei soci di Cup 2000 e condiviso dal Consiglio di amministrazione.

Il documento costituisce la base per l’elaborazione del futuro piano di sviluppo che sarà definito, entro il prossimo 30 novembre, da un Comitato operativo composto da tecnici individuati dai soci e dalla direzione tecnica della società.

“Oggi inizia un confronto nel merito tra le parti sociali e i soci per arrivare a un progetto condiviso e sostenibile dal punto di vista economico, che vada incontro alle esigenze di qualità e di innovazione che ci chiedono i cittadini – ha detto l’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti al termine dell’incontro dei soci – E per far questo mettiamo in campo gli investimenti necessari per garantire sviluppo e stabilità occupazionale”.

Tenendo conto dello sviluppo delle nuove tecnologie e partendo dalla riconsiderazione da parte delle aziende sanitarie delle strategie di esternalizzazione, il nuovo piano –è scritto nel documento – dovrà rilanciare il ruolo di Cup2000 quale “soggetto strategico per lo sviluppo di politiche Ict in ambito sanitario” con dimensioni adeguate per promuovere quell’innovazione tecnologica (nei servizi e nell’assistenza ai cittadini) che le singole aziende da sole non potrebbero garantire. Si tratta di “sviluppare le competenze e il know-how oggi consolidato”, restituendo alle aziende sanitarie i processi amministrativi e lasciando al mercato la produzione di soluzioni industriali standard e innovative, coniugando così la ricerca dell’efficacia con le limitate risorse disponibili.

Il nuovo assetto

Il “Documento di indirizzo strategico” prevede una riorganizzazione di Cup 2000 con:

• attività da re-internalizzare

• attività da mantenere in house

• attività da delegare al mercato.

1) Saranno ricollocate all’interno della struttura organizzativa dell’azienda, innanzitutto, la programmazione delle agende ambulatoriali degli specialisti e dei servizi di diagnostica. Si tratta, infatti, di un’attività svolta a stretto contatto con le direzioni sanitarie e con i professionisti, che incide sui tempi di attesa e che, pertanto, “appartiene a tutti gli effetti al core business aziendale”. “Ragioni di opportunità economica e di tutela della base occupazionale” sono, invece, alla base della scelta di reinternalizzare le attività cosiddette di front office (sportello e call center di prenotazione e informativo).

2) Saranno mantenute e sviluppate “in house”, sotto il diretto controllo degli enti soci, sia l’attività di analisi e progettazione dei sistemi Ict sia il coordinamento della gestione delle banche dati sanitarie. Nel primo caso, poiché la configurazione delle soluzioni è strategica per lo sviluppo delle organizzazioni sanitarie e dei relativi bisogni, nel secondo caso perché il valore e la delicatezza di tali contenuti richiede livelli di responsabilità diretti, soprattutto sul fronte delle misure di sicurezza e controllo. Sono confermate a gestione diretta anche la manutenzione ordinaria dei software e l’attività di general contractor per l’acquisto di servizi.

3) Sono da delegare al mercato (previa analisi costi/benefici) i servizi di archiviazione digitale (cartelle e ricette), lo sviluppo di nuovi software e l’attività di help desk interna, perché non altamente strategici per le organizzazioni sanitarie, perché governabili anche se esternalizzati o perché economicamente più vantaggiosi.

I numeri

La società Cup 2000 è nata nel 1989 per fornire alle strutture sanitarie dell’area metropolitana bolognese un servizio integrato di prenotazione di visite ed esami comprendente sia la componente informatica sia il personale agli sportelli e call center. Le attività svolte fino ad oggi vanno dai servizi (sportello, call center di prenotazione e informativo, coordinamento e gestione delle banche dati sanitarie, servizi di help desk e di general contractor per l’acquisto di servizi e prodotti) ai progetti di sviluppo Ict e di messa in produzione di nuovi servizi.

Oggi i soci sono la Regione Emilia-Romagna (socio di maggioranza relativa), la Provincia e il Comune di Bologna, il Comune di Ferrara, le aziende sanitarie territoriali e ospedaliere pubbliche della regione e l’Istituto Ortopedico Rizzoli.

L’azienda ha 584 dipendenti (dati 2013), di cui 338 impiegati negli sportelli e call center e 246 nei progetti e processi tecnologici.

Il bilancio di Cup 2000 per il 2012 presenta un valore della produzione pari a circa 35,2 milioni di euro, un corrispondente costo della produzione pari a circa 34,3 milioni di euro con un utile di esercizio (al netto degli oneri) pari a 359.820 di euro. L’andamento presentato dalla relazione del 1° semestre 2013 conferma i valori dell’anno scorso.

 

















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