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A Modena l’annuale riunione nazionale della FIL, Fondazione italiana Linfomi

FILsacchi-bellei-federicoLa ricerca scientifica quando si occupa di individuare le cure per gravi patologie mediche deve saper comunicare dati e nuovi traguardi di cura, ma anche veicolare messaggi positivi rivolti ai malati, alle famiglie e all’opinione pubblica E’ in una ottica come questa che allora ricerca e sport si uniscono in un connubio che giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 ottobre 2013, porterà a Modena l’annuale riunione nazionale della FIL- Fondazione italiana Linfomi, associazione Onlus che si occupa di ricerca scientifica e assistenza clinica ai pazienti oncologici.

L’iniziativa, organizzata dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ospitata presso l’Hotel Real Fini (via Emilia Est, 441) a Modena, vedrà riunirsi in città oltre 200 ricercatori italiani, aderenti alla associazione no-profit, per una tre giorni a confronto sugli studi più recenti e all’avanguardia nel campo delle cure alle malattie oncoematologiche.

La FIL, presieduta dal prof. Massimo Federico, ordinario di Oncologia medica presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è una organizzazione di ricerca no-profit, ben ramificata grazie alla presenza di centri, oltre 143 distribuiti sul territorio nazionale, e al contributo dei soci, oltre 500, ricercatori e medici che aderiscono in maniera volontaria ai progetti proposti dalla FIL.

Gli studi clinici patrocinati dalla FIL o condotti in collaborazione con organizzazioni di ricerca straniere sono attualmente più di quaranta, la maggior parte dei quali dedicata ai linfomi aggressivi. I centri che appartengono alla Fondazione offrono ogni anno la possibilità a centinaia di pazienti di usufruire di terapie innovative anche grazie alle forme di collaborazione attivate con le istituzioni ospedaliere ed universitarie fornendo supporto, competenze e accesso a terapie all’avanguardia, integrandosi con l’ente pubblico per migliorare la qualità dell’assistenza a i pazienti.

“La consolidata esperienza di Modena nella ricerca sui linfomi – ha dichiarato il prof. Stefano Sacchi, direttore del Dipartimento di Medicina diagnostica, clinica e Sanità pubblica dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e aderente alla FIL- e la elevata competenza e pratica nel trattamento di queste neoplasie la rendono centro di riferimento, a cui un paziente può rivolgersi con fiducia che gli venga offerta la terapia, standard o sperimentale, più all’avanguardia per la sua malattia”.

E nella consapevolezza che è di vitale importanza poter comunicare un messaggio di speranza a tutti coloro che vivono in prima persona o che stanno accanto a coloro che subiscono le sofferenze di una grave patologia oncologica, si terrà, nell’ambito del meeting scientifico,una partita di calcio fra medici ed ex pazienti, persone, quest’ultime, che ce l’hanno fatta e che con una estrema dose di positività vogliono testimoniare al pubblico che uscire dal tunnel di gravi patologie tumorali è possibile. Tornando addirittura a correre su un campo da calcio.

FIL vs Highlander queste le due squadre che si confronteranno sul campo la sera di giovedì 3 ottobre alle ore 19.30 presso lo Stadio Gaetano Scirea (via Ferrari,32) a Castelnuovo Rangone. Il match vedrà turnarsi sul campo 20 medici della squadra FIL e 23 ex pazienti oncologici che vestono la maglia degli Highlander, capitanati dal monzese Davide Petruzzelli ex malato di linfoma di Hodgkin. Coinvolto nell’organizzazione dell’incontro il Sassuolo Calcio, che sostiene e sponsorizza l’iniziativa.

“La nascita della Fondazione è stato un grande risultato per la ricerca italiana sui linfomi – ha commentato il prof. Massimo Federico, Presidente nazionale FIL – perché ha permesso di unire le notevoli potenzialità scientifiche del nostro Paese, creando una società scientifica che è in grado di competere con quelle europee ed internazionali. Basti pensare che solo Gran Bretagna e Germania avevano un’unica società, mentre la Francia ha trovato stimolo dall’esperienza italiana per unificare le sue organizzazioni. In questi tre anni di vita la FIL ha guadagnato ampia credibilità, portando avanti, sia autonomamente in ambito nazionale che in collaborazione con enti prestigiosi europei ed internazionali, svariati progetti di ricerca.

Recentemente sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Oncology, al quinto posto nella classifica delle riviste più autorevoli in ambito oncoematologico, i risultati di due studi su pazienti con linfoma follicolare: il primo, FOLL05, è uno studio a sponsor FIL, condotto allo scopo di definire quale sia attualmente il trattamento standard più efficace per pazienti con malattia attiva, il secondo riguarda una collaborazione internazionale, F2-study, che ha confermato la validità di un approccio che preveda un trattamento deferito in pazienti in cui la malattia sia particolarmente favorevole al momento della diagnosi. La crescita indipendente, le collaborazioni internazionali attualmente in corso e quelle su cui c’è già intesa e che prenderanno vita nel prossimo periodo sono presupposti fondamentali per consolidare nel futuro il prestigio del gruppo e dei ricercatori italiani che si dedicano alla ricerca nel campo dei linfomi.”

“Sono di recente conclusione – ha continuato il prof. Federico – due studi sul linfoma di Hodgkin, di particolare rilevanza per Modena e coordinati per la FIL dal gruppo da me coordinato. Il primo (studio H10), i cui risultati preliminari sono in corso di pubblicazione, condotto su pazienti con malattia localizzata, in cui la FIL, in cooperazione con le associazioni EORTC e LYSA, prestigiose organizzazioni di ricerca europee che operano in Francia, Belgio e Olanda, ha valutato il possibile utilizzo della PET, una versione rinnovata del più noto esame medico denominato TAC, per modulare la quantità di terapia da somministrare ai pazienti; Il secondo (studio RATHL), a sponsor NCRI-UK, condotto con una collaborazione più ampia, con centri di ricerca di Inghilterra, Danimarca, Norvegia, Svezia, Australia e Nuova Zelanda rivolto a pazienti con malattia avanzata. Il consorzio LYSA/FIL/EORTC aprirà entro l’anno le registrazioni nello studio denominato BREACH per la malattia localizzata, e il consorzio capitanato dal NCRI inglese, che include la FIL, sta sviluppando uno studio,denominato “Venice”, per la malattia avanzata. Di interesse un ulteriore progetto in collaborazione internazionale, il T-Cell Project, il cui coordinamento ha sede sempre a Modena, volto a studiare la prognosi dei linfomi T-periferici, gruppo di malattie estremamente raro e grave,e che ha raccolto al momento dati su più di mille pazienti da parte di 66 centri europei, statunitensi, sudamericani e asiatici.”

 

FIL – BREVE STORIA

La Fondazione Italiana Linfomi (FIL) è un’associazione di ricerca no-profit nata il 29 settembre 2010 dalla fusione di sette gruppi cooperatori che negli ultimi 30 anni hanno operato come Intergruppo Italiano Linfomi nel campo della ricerca sui linfomi; tra questi, il Gruppo Italiano di Studio dei Linfomi (GISL), fondato negli anni Ottanta proprio a Modena dal prof. Carlo Mauri, che insieme al prof. Edoardo Storti ha dato vita alla scuola onco-ematologica locale. Il GISL è stato presieduto dal 2001 al 2010 dal professor Massimo Federico, professore ordinario di Oncologia Medica presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e responsabile al Policlinico di un Programma di Epidemiologia, prevenzione oncologica e trials clinici con particolare riferimento ai linfomi ed ai tumori ereditari della mammella e dell’ovaio. Il professor Federico è dal settembre 2011 Presidente della FIL, con un mandato che scadrà nel novembre di quest’anno.

 

















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