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Modena: ucciso pensionato che faceva da paciere in lite

Un clandestino di origine marocchina di 29 anni ha ucciso, accoltellandolo, un pensionato di 64 anni di origine potentina ma residente a Modena, che aveva tentato di fare da paciere in una discussione, ieri sera nel centro storico di Modena, tra il magrebino e il gestore di un locale.
Subito dopo l’omicidio il marocchino e’ stato rintracciato e arrestato dalle volanti del 113.

Ieri, attorno alle 22.40, il
magrebino (A.K., sedicente) e’ entrato nella sede della ‘Associazione senza colore’, un circolo di via Ramazzini frequentato in prevalenza da persone di nazionalita’ nigeriana, ma anche da italiani e da extracomunitari di diverse nazionalita’. Il locale era particolarmente affollato, dato che molte persone vi si erano recate per assistere ad un incontro calcistico trasmesso in televisione.


Il ventinovenne si e’ avvicinato al bancone e ha chiesto una bibita. Poco dopo pero’ ha iniziato a discutere con il gestore del locale, nigeriano di 42 anni, perche’ non voleva pagare il corrispettivo per la bevanda. Nella discussione, piuttosto animata, si e’ cercato di intromettere anche il pensionato, da anni residente nella citta’ emiliana, che ha cercato di fare da paciere tra i due.
A quel punto il marocchino si e’ allontanato, e il nigeriano ha cercato di seguirlo per spiegargli che nessuno, nel locale, nutriva acredine nei suoi confronti. Quando pero’ l’ha raggiunto, a circa 100 metri dal circolo, il marocchino ha estratto un coltello e gli ha sferrato un fendente, che l’ha colpito, anche se in modo non grave. Subito dopo il marocchino e’ tornato verso il locale e ha aggredito l’italiano, colpendolo mortalmente con violenza all’altezza dello stomaco.


Grazie alle segnalazioni di diversi cittadini che hanno subito dato l’allarme, le volanti del 113 della polizia hanno rintracciato l’omicida, che si era nascosto dietro una vettura in sosta a breve distanza dal luogo dell’aggressione. Aveva ancora il coltello in mano e il sospetto degli inquirenti e’ che avesse intenzione di aggredire altre persone incontrate nel locale. I poliziotti hanno prima tentato di parlare con l’assassino, per convincerlo a consegnare l’arma. Poi, vista la sua resistenza, lo hanno bloccato fisicamente. Lo straniero e’ stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. E’ accusato anche delle lesioni procurate al nigeriano, che comunque ha riportato solo una ferita superficiale e non e’ in pericolo di vita.

La vittima, Rocco Satriani, e’
morto durante il trasporto in ospedale. L’uomo era originario di Bella (Potenza), ma viveva da diverse decine di anni a Modena.
In passato aveva fatto il muratore e l’imbianchino. La vittima frequentava abbastanza spesso il circolo, anche perche’ conosceva diverse persone della comunita’ nigeriana modenese e, stando ad alcuni testimoni, aveva perfino ospitato un nucleo familiare di nigeriani nella sua casa. Il circolo, molto frequentato dalla comunita’ nigeriana, era stato aperto nel ’99, e spesso vi erano state organizzate iniziative di dialogo e incontro tra diverse culture. Di recente, in accordo con l’Amministrazione comunale, per aumentare la sicurezza della zona, erano state installate delle telecamere di sicurezza vicino al circolo. Le immagini registrate ieri sera sarebbero state utili agli inquirenti per una ricostruzione dell’accaduto.
Ricostruzione fornita anche dal gestore, J.O., ferito nella aggressione. L’uomo ha raccontato di essere stato colpito all’altezza del cuore fuori dal locale, cosi’ come lo e’ stato il pensionato, e di aver tentato di fuggire, ma di essere poi caduto a terra a causa dell’emorragia che la ferita aveva provocato. Per quanto riguarda invece il passato dell’aggressore, clandestino e sedicente, saranno i risultati delle comparazioni foto-dattiloscopiche a chiarire se in passato abbia commesso altri reati.
In una nota, l’Arci modenese (a cui e’ affiliato il circolo ‘Senza colore’, dove ieri sera e’ avvenuto l’accoltellamento) ha espresso la sua solidarieta’ ai familiari del 64enne ucciso, e al presidente del circolo che e’ stato ferito; in parallelo, Arci ribadisce che il circolo era e restera’ un punto d’incontro e di apertura multirazziale. ”E’ difficile commentare un episodio di violenza come quello avvenuto nel centro storico di Modena, soprattutto quando il gesto, drammatico e ingiustificato, determina la morte di una persona innocente – scrive l’Arci – Attendiamo a questo proposito con serenita’ gli esiti dei percorsi giudiziari che faranno chiarezza sull’ avvenimento e individueranno le responsabilita’ delle persone coinvolte”. L’Arci sottolinea che ”rimane l’amarezza per episodi che coinvolgono luoghi dedicati alla ricreazione, allo svago e alla socialita’, a prescindere dal colore della pelle dei frequentatori, luoghi che a causa di questi atti di violenza corrono il rischio di vedere pregiudicato il loro bene piu’ prezioso: il clima di serenita’ e tranquillita’ che solo costruisce effettive occasioni di incontro e dialogo tra e per cittadini stranieri e italiani”.
”Questo era il circolo ‘Senza colore’ – ha concluso l’Arci – questo ci impegniamo che continui a essere”.

















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