“L’accordo per il rinnovo del contratto metalmeccanici piccole-medie imprese firmato il 1° ottobre da Confimi e Fim e Uilm è fuori dagli accordi confederali e quindi è illegittimo oltre a penalizzare i lavoratori” afferma Simone Selmi della segreteria Fiom/Cgil di Modena, che richiama invece l’associazione d’impresa Confimi all’applicazione del contratto Unionmeccanica firmato il 29 luglio e votato dal 95% dei lavoratori modenese, nonché al rispetto degli impegni confederali assunti a livello nazionale il 1° agosto.
Non si ferma lo scontro sul contratto Unionmeccanica delle piccole e medie imprese, che a Modena interessa diverse migliaia di addetti (400.000 a livello nazionale).
La Fiom/Cgil richiama infatti Confimi al rispetto dell’accordo firmato il 29 luglio 2013 e fatto votare nel mese di settembre in ben 211 assemblee aziendali da 3.127 addetti (su 5.403 aventi diritto): di questi il 95,5% (2.989) ha detto sì, 123 no (4%) e 21 tra schede nulle e bianche. Dei 3.127 votanti, 2.055 sono iscritti Fiom/Cgil, perciò hanno votato anche i non iscritti e gli iscritti ad altri sindacati.
Questo accordo è il frutto dei numerosi incontri tenuti unitariamente, da marzo-aprile in poi, da Fiom Fiom Uilm e Unionmeccanica-Confapi, al termine dei quali si è arrivati il 29 luglio con una proposta di Unionmeccanica che solo la Fiom ha firmato, mentre Fim e Uilm no.
“Si tratta di un accordo importante – afferma Simone Selmi – perché sulla parte salariale non sono previste deroghe sugli aumenti contrattuali legate a fasi di crisi e/o sviluppo, si salvaguardano i primi 3 giorni di malattia, non si aumenta lo straordinario comandato e sulle flessibilità d’orario rimane l’obbligo di confronto e accordo con le Rsu”.
In più, per la prima volta in un rinnovo del CCNL, la controparte accetta il vincolo del voto dei lavoratori come validazione dell’accordo, riconoscendo quindi l’ultima parola ai lavoratori e mettendo così fine alla pratica degli accordi separati.
E’ stupefacente che Confimi (associazione di imprese che nasce da una scissione di Confapi), il 1° agosto 2013 ha firmato un accordo confederale nazionale con Cgil Cisl e Uil che vincola le imprese associate al rispetto degli accordi in essere (quindi anche l’accordo Unionmeccanica firmato il 29 luglio), e contemporaneamente abbia però avviato una trattativa con Fim e Uilm che ha portato il 1° ottobre 2013 alla sottoscrizione di un nuovo accordo separato per il contratto metalmeccanici, peggiorativo rispetto al contratto Unionmeccanica del 29 luglio, votato dai lavoratori.
“Innanzitutto, Cisl e Uil nell’accordo del 1° agosto si impegnano alla non proliferazione contrattuale: questo ennesimo contratto metalmeccanici è una chiara smentita di questo impegno!” commenta Selmi.
Inoltre, i lavoratori hanno approvato al 95% il contratto Unionmeccanica che si applica anche alle aziende associate Confimi, sempre in ragione dell’accordo confederale del 1° agosto!
Quindi la Fiom chiede l’applicazione in tutte le PMI dell’unico accordo votato dai lavoratori e se ciò non avvenisse la Fiom difenderà l’accordo del 29 luglio in tutti i modi, anche legali!
“Fim e Uilm inoltre, non faranno votare ai lavoratori l’accordo separato del 1° ottobre – aggiunge il sindacalista Fiom – e dal punto di vista della rappresentanza sono sindacati largamente minoritari nelle piccole-medie metalmeccaniche modenesi, e non solo”.
“Ci sorge il dubbio – prosegue – che Confimi abbia sottoscritto l’accordo confederale del 1° agosto solo per beneficiare della de-contribuzione fiscale sui premi di risultato”.
La Fiom è impegnata a partecipare alle eventuali assemblee convocate nelle prossime settimane da Fim e Uilm per spiegare l’accordo separato del 1° ottobre, “per rendere chiaro a tutti i lavoratori che si tratta di un accordo peggiorativo – conclude Selmi – in termini di condizioni e orari lavorativi (ricalca infatti l’accordo separato Federmeccanica del gennaio 2012) e senza che i lavoratori possano decidere nulla”.