La Conferenza dei servizi si è riunita ieri mattina in Provincia per discutere del rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) dell’azienda agricola Le Fontanelle di Cadelbosco di Sopra. Erano presenti all’incontro i funzionari di Provincia di Reggio Emilia, Comune di Cadelbosco Sopra, Arpa, Ausl e Crpa, oltre agli assessori provinciale e comunale all’Ambiente Mirko Tutino e Tania Tellini.
Dopo un resoconto degli impegni assunti in questi anni nei confronti degli Enti locali da parte dell’azienda per la realizzazione di un impianto a biogas e di abbattimento dei nitrati che risolvesse il problema della corretta gestione dei liquami suinicoli in termini di impatto ambientale e di vivibilità nella zona (con particolare riferimento agli odori provenienti dall’azienda), la Conferenza dei servizi ha presa atto dei consistenti ritardi nella realizzazione di tale impianto.
A fronte di ciò è stato condiviso dagli enti l’emissione di un provvedimento sospensivo che impone all’azienda la sostanziale riduzione del numero di capi a 3.500, dai 12.500 richiesti in sede di rinnovo dell’Aia, se non verrà rispettato il termine del 31 gennaio 2014 per la messa in funzione dei suddetti impianti. Una misura che ha come fine quello di ridurre la difficoltà di gestione del piano degli spandimenti, ottenendo una maggior efficienza ambientale e una maggior controllabilità degli spandimenti. Sarà introdotto nell’Aia anche l’obbligo di effettuare la gestione dei liquami utilizzando esclusivamente sistemi di spandimento rasoterra al fine di limitare fortemente l’inquinamento olfattivo.
“Si tratta di un provvedimento specifico legato alla particolare situazione aziendale creatasi in questi anni e che si configura come un atto di tutela della zootecnia stessa – commentano gli assessori Mirko Tutino e Tania Tellini – Un atto dovuto rispetto agli impegni assunti con i cittadini e con gli allevatori di cui si fanno promotori il Comune e la Provincia di fronte a pesanti lacune normative di settore, quali ad esempio la mancanza di una legge regionale che regolamenti le cosiddette emissioni odorigene e la mancanza, nel Codice penale, della possibilità di emettere provvedimenti sospensivi dell’attività a fronte di reiterate violazioni alle norme di carattere ambientale. Ci auguriamo che il dossier sul caso inviato a Regione e Ministero possa essere di supporto al miglioramento di tali norme”.