Compare all’improvviso quando accendi il pc o quando navighi nella Rete: è il “virus della polizia postale”. Si presenta così, in una schermata con tanto d’intestazione e logo. Citano normative e articoli del codice penale e l’utente viene così accusato di una serie di gravi violazioni che vanno dalla pedopornografia al terrorismo o all’attività sovversiva. Per questo il computer dell’ignaro utente viene “bloccato e sequestrato” dalla falsa polizia postale. In realtà a bloccare la macchina è un virus che mette in allarme gli utenti che per timore o vergogna vengono presi dal panico.
Ed è proprio di fronte a certe debolezze che si perfeziona la truffa: viene data la possibilità alla vittima di “sanare” la sua posizione tramite il pagamento di una certa somma di denaro, utilizzando carte di credito o conto correnti non rintracciabili. Non cadeteci, è una truffa!
A mettere in guardia su quanto sta accadendo ‘in rete’ è la Polizia, quella vera però.