Si tratta del primo passo verso l’attivazione delle procedure formali di verifica delle condizioni necessarie alla dichiarazione di stato di calamità naturale. E’ quindi bene precisare che siamo ancora molto lontani dalla possibilità effettiva di ottenere finanziamenti e contributi: semplicemente, dalla verifica sommaria si è passati alla richiesta di sopralluogo formale da parte degli organismi competenti di Provincia e Regione Emilia-Romagna.
All’ufficio rapporti coi cittadini di Piazza Grande, intanto, continuano a pervenire le segnalazioni dei modenesi che hanno subito danni a seguito della grandinata di sabato 13 agosto. Già oltre 700 le dichiarazioni raccolte ed il flusso di cittadini sembra non attenuarsi, anzi per i primi giorni della prossima settimana, col rientro dalle vacanze, è attesa una nuova ondata di segnalazioni. In molti casi, almeno il 50%, si tratta di danni subiti dalle autovetture private.
La legge non prevede risarcimenti e la segnalazione al Comune è finalizzata unicamente ad ottenere la certificazione dell’avvenuta grandinata da esibire, se richiesta, alla propria assicurazione. Spesso tale documentazione non è ritenuta necessaria: fanno testo gli articoli di stampa o anche la semplice conoscenza diretta dell’evento. Si tratta quindi di una precauzione in più e di un’opportunità offerta dal Comune.
Diverso discorso per le abitazioni private. In questo caso la legge prevede la possibilità di un risarcimento attingendo al fondo regionale di Protezione Civile, ma solo se si realizzano alcune condizioni specifiche. Ad esempio, l’evento deve aver avuto una valenza sovracomunale, il danno subito dal singolo dichiarante deve essere superiore ai 2mila e 600 euro ed in ogni caso viene presa in esame solo la prima casa.
“Una procedura complessa e limiti molto severi -rileva l’assessore all’ambiente Giovanni Franco Orlando- tali da scoraggiare qualsiasi attesa ingiustificata. Dato il numero delle segnalazioni e l’entità dei danni denunciati ( tra l’altro stanno arrivando anche quelle degli amministratori di condominio), il Comune di Modena -conclude l’assessore- ha comunque ritenuto opportuno presentare la richiesta di verifica formale a Provincia e Regione”.