Per spillare soldi a un amico imprenditore, aveva finto di essere stata segregata dal fratello, legata al letto e imbottita di farmaci, in seguito a una forte depressione. Con queste bugie, era riuscita ad avere soldi e denaro, ma alla fine aveva allarmato a tal punto l’uomo da indurlo a sporgere denuncia ai carabinieri.
E’ cosi venuta a galla la truffa, e la donna – una rumena clandestina di 39 anni, che lavorava come badante presso un anziano di Castelnuovo Monti, nel reggiano – è stata denunciata per simulazione di reato, procurato allarme e interruzione di pubblico servizio.
La donna, presentandosi come amica della moglie di un ex dipendente dell’artigiano, era riuscita a stabilire con quest’ultimo un’amicizia telefonica, impietosendolo con le sue menzogne per mezzo di continue telefonate che – hanno scoperto gli inquirenti – servivano a ricaricarle anche il cellulare. L’uomo conosceva della donna solo il nome: è stato però possibile rintracciarla proprio con l’aiuto della moglie dell’ex dipendente di cui aveva detto di essere amica, e che ha confermato la sua reale esistenza.
L’irruzione dei carabinieri nell’abitazione dove la rumena lavorava in nero, ha portato anche alla denuncia del sessantenne del quale era badante per i reati di occupazione di manodopera clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione.