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Il dibattito sulla ricostruzione ha aperto la Settimana della Bioarchitettura e della Domotica

manifesto-buone-praticheE’ stata la presentazione del ‘Manifesto delle buone pratiche per la ricostruzione dei nostri luoghi’ ad inaugurare l’edizione 2013 della Settimana della Bioarchitettura e della Domotica, lunedì 18 novembre. Ordini, collegi professionali, associazioni di categoria e cooperative di costruzioni hanno lavorato in maniera congiunta per la redazione di questo manifesto che mette un punto sullo stato dell’arte in termini di ricostruzione e definisce gli obiettivi immediati e di lungo respiro per la riqualificazione della Bassa modenese. Dopo l’apertura dei lavori, affidata al sindaco di Modena Giorgio Pighi e al presidente della provincia di Modena Emilio Sabattini, ha preso il via, da parte dei membri del Comitato tecnico coordinato da Aess, la presentazione del Manifesto. L’Ordine degli Ingegneri di Modena, nelle parole di Glauco Verzelloni, ha fatto luce sullo stato dell’arte della ricostruzione a 360°: normative nazionali e regionali, contributi erogabili ed erogati e criticità rilevate. Quest’ultime da riferirsi alle difficoltà nel definire gli importi dei lavori di migliorie e di ripristino degli edifici e quindi dei relativi contributi, alle attività di controllo e verifiche eccessivamente minuziose, ai prezzari regionali incompleti e non esaustivi e alle caratteristiche richieste alle imprese esecutrici degli interventi oltre un certo importo (SOA, General Contractor, White List) non allineate con la tipologia delle imprese presenti sul territorio.

La parola è passata poi a Claudio Losi, del Collegio Provinciale dei Periti Agrari di Modena e di Pietro Natale Capitani, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Modena, che hanno fatto il punto su ‘Il paesaggio della ricostruzione: ambiente e fabbricati rurali”. “Recupero del patrimonio storico esistente”: questo al centro dell’intervento di Sandra Losi, dell’Ordine degli Architetti della provincia di Modena che ha sottolineato come sia indispensabile un nuovo approccio che maturi la consapevolezza delle criticità dei luoghi, studi una strategia urbanistica per la prevenzione e la mitigazione del rischio sismico e valuti la vulnerabilità sismica urbana. Grazia Nicolosi di Acer è poi intervenuta presentando esempi di nuove architetture private e pubbliche del nostro territorio, da Spilamberto a Pavullo, da Carpi a Castelnuovo. La relazione di Enrico Gradellini del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della provincia di Modena ha avuto al centro l’efficientamento energetico’ e l’Ordinanza n. 86 del 6 dicembre 2012. Gradellini ha sottolineato come uno dei problemi maggiori per i progettisti energetici sia il tempo di risposta da parte dalla P.A. e la nebulosità delle ordinanze, auspicando una risposta celere alle domande specifiche, ad esempio attraverso una sezione FAQ. Marina Speziali, dell’Ordine degli Architetti della provincia di Modena e Iacopo Intini, del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati della provincia di Modena sono intervenuti congiuntamente su tecnologie e materiali di qualità per la ricostruzione mente Elisa Abati dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Modena ha parlato degli insediamenti produttivi passando dalle esperienze della Olivettii di Ivrea e delle Fonderie di Modena ad alcuni esempi di buone ricostruzioni nei territori della Bassa Modense, come la Menù di Medolla e la B Braun di Mirandola.

La Scuola Edile, con Benedetto Grossi, ha messo al centro il tema della formazione dei tecnici, indispensabile per una ricostruzione di qualità: infine, il punto di vista delle imprese, con l’intervento di Leone Monticelli di Cna Modena che ha messo la centro il tema della burocrazia e dell’eccesso di discrezionalità dei controlli che ostacolano le aziende e ne rallentano la ripresa.

Ha chiuso la sessione la tavola rotonda ‘Idee e prospettive per la ricostruzione’durante la quale le istituzioni, rappresentate da Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività Produttive della regione Emilia-Romagna, Alberto Silvestri, sindaco di San Felice e Alberto Pedrazzi della provincia di Modena, si sono confrontati con gli ideatori del Manifesto e ne hanno commentato i punti salienti.

 

















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