Presentare il fenomeno delle reti di impresa attraverso le esperienze più significative degli imprenditori che hanno scelto la via dell’aggregazione. E, contemporaneamente, illustrare il ruolo che può svolgere il sistema bancario in questi processi. È dentro questa cornice teorica che lunedì 25 novembre, a partire dalle ore 14 presso la scuola media Francesco Montanari di Mirandola, avrà luogo “Imprese in rete per competere”, un convegno organizzato con il contributo di Confindustria Modena e Banco S.Geminiano e S.Prospero (gruppo Banco Popolare).
La scelta di Mirandola non è casuale: un comune simbolo nella faticosa opera di ricostruzione post sisma diventa tappa fondamentale di un tour che Retimpresa (l’agenzia di Confindustria che ha lo scopo di facilitare le aggregazioni tra aziende attraverso il contratto di rete) e Banco Popolare stanno promuovendo in tutta Italia.
Dopo i saluti di benvenuto del sindaco di Mirandola Maino Benatti, dell’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli, e del creatore del distretto biomedicale di Mirandola Mario Veronesi, i lavori cominceranno con gli interventi del delegato del distretto Area Nord di Confindustria Modena Enrico Manfredini, del condirettore generale di Banco Popolare Domenico De Angelis e del direttore di Retimpresa Fulvio D’Alvia.
Fulvio D’Alvia sarà anche il moderatore della successiva tavola rotonda in cui verranno raccontati i casi imprenditoriali di chi nella Rete di impresa ha trovato uno sbocco ad alto valore aggiunto: Domenico Cianciavicchia che segue per conto di Bellco il progetto “Pressens” e Marco Arletti, amministratore delegato di Chimar, che segue “Supply Chain Integrated”.
La politica creditizia del Banco Popolare nei confronti delle reti di impresa sarà spiegata da due referenti del gruppo, il responsabile Corporate Giuseppe Mininni e il responsabile Sviluppo e Alleanze Paolino Donnarumma. A seguire il dibattito e le conclusioni del vicepresidente di Confindustria e presidente di Retimpresa Aldo Bonomi.
Ma che importanza hanno sul nostro territorio le reti di impresa? I dati che verranno resi noti nel corso del convegno parlano di Modena come della provincia in Emilia-Romagna con il maggior numero di imprese coinvolte nei contratti di rete: sono 183, contro le 175 di Bologna e le 65 di Parma. Il 69 per cento dei contratti di rete “made in Modena” riunisce da 2 a 3 imprese, il 23 per cento da 4 a 9 e l’8 per cento 10 o oltre.
«Confindustria Modena è stata tra le prime associazioni in Italia a credere nelle opportunità offerte dal contratto di rete», sottolinea Enrico Manfredini. «Sin dalle prime battute abbiamo lavorato gomito a gomito con le imprese, i professionisti del territorio, l’università e le banche per favorire la diffusione di questo modello di aggregazione che consente alle Pmi di conquistare nuovi mercati e condividere percorsi di crescita».
«L’accordo sottoscritto con Retimpresa crea i presupposti per stimolare lo sviluppo di Reti di Imprese nel panorama produttivo nazionale, caratterizzato soprattutto da piccole e medie imprese», dichiara Domenico De Angelis. «Fare sistema, aggregarsi per avere maggiori potenzialità sul mercato sono azioni fondamentali anche in una terra come l’Emilia, forte di un tessuto imprenditoriale dinamico e ricettivo».