Una cartografia di sintesi, omogenea e semplificata per tutto il territorio regionale, che costituisce uno strumento utile a rafforzare l’attività di prevenzione e la gestione del rischio alluvioni. Sono le “mappe della pericolosità e del rischio” realizzate da Regione Emilia-Romagna, Autorità di Bacino, Agenzia regionale di Protezione civile e Consorzi di Bonifica, presentate questa mattina a Bologna in occasione del convegno “Direttiva alluvioni” organizzato dalla Regione.
Le mappe individuano tre elementi fondamentali per la protezione del suolo e la gestione dell’emergenza: le aree che potrebbero essere interessate da inondazioni di corsi d’acqua naturali e artificiali e dal mare; l’estensione della popolazione potenzialmente coinvolta; la presenza, all’interno di questa zone a più alto rischio di allagamento, di strutture sensibili da proteggere, come scuole, ospedali, servizi per la comunità.
“Per la Regione Emilia-Romagna – ha sottolineato l’assessore regionale alla Protezione civile suolo Paola Gazzolo – la prevenzione del rischio riveste un’importanza strategica: dal 2000 al 2013 abbiamo investito 1 miliardo di euro per opere di messa in sicurezza e difesa del territorio. Le Regioni hanno un ruolo fondamentale nel delineare strategie di prevenzione e interventi efficaci di gestione del rischio, e oggi facciamo un ulteriore passo avanti per la protezione delle nostre comunità”.
Le mappe rappresentano il primo passo per la redazione del Piano di gestione del rischio alluvioni entro il 2015, termine fissato dall’Europa. In questa attività saranno coinvolti i Comuni, le Province e le stesse comunità locali. “Solo dai territori – ha aggiunto Gazzolo – può partire quella rivoluzione capace di diffondere vera cultura di autoprotezione, rendendo i cittadini protagonisti attivi nell’individuazione dei rischi e delle modalità con cui difendersi: quella della sicurezza è una sfida che riguarda tutti, nessuno escluso”.
Su questo punto ha insistito anche Maurizio Mainetti, direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile dell’Emilia-Romagna: “Da oggi abbiamo uno strumento in più per affinare le attività di previsione e di allertamento. Le mappe costituiscono la base per i piani di emergenza comunali e intercomunali, con cui i cittadini vengono informati dei rischi che possono correre e delle misure di autoprotezione da adottare in caso di evento calamitoso”.
A richiedere l’elaborazione delle mappe entro il 2013 è stata la Comunità europea con la cosiddetta “Direttiva alluvioni” (n. 60 del 2007), recepita a livello nazionale dal Decreto legislativo n. 49 del 23 febbraio 2010.
In Emilia-Romagna esistono già le mappe dei Piani di assetto idrogeologico realizzate dalle cinque Autorità di Bacino, che sono state utilizzate per dar vita alla nuova cartografia secondo i criteri richiesti dall’Europa: vengono indicati tre possibili scenari (alluvioni rare, poco frequenti e frequenti), rappresentati con tre diverse tonalità di blu, e con altri colori si identificano, a seconda che il rischio sia da moderato a molto elevato, gli elementi potenzialmente esposti (popolazione, servizi, infrastrutture, attività economiche…). Sono inoltre state introdotte le mappe di inondazione per eventi meteo marini, con l’indicazione delle aree costiere più soggette a tali fenomeni.
Il piano di gestione del rischio
“La nuova cartografia – ha spiegato Monica Guida, responsabile del Servizio Difesa del suolo – costituisce l’elemento fondamentale sul quale si sta costruendo il Piano di gestione del rischio. Tale Piano terrà conto di tutte le azioni da adottare in tempo differito, cioè l’analisi dei processi fisici in atto sul territorio, l’individuazione delle criticità e delle opere di difesa da realizzare, l’uso e le previsioni di sviluppo del territorio; saranno inoltre definite le azioni necessarie per la gestione in tempo reale dell’evento, come il monitoraggio idro-meteorologico, il sistema di allertamento, gli interventi di soccorso, la sorveglianza idraulica e la regolazione dei deflussi, attività che coinvolgono direttamente la Protezione civile”.
Comunicazione e partecipazione
Nell’elaborazione del Piano un ruolo importante è assegnato alla comunicazione, consultazione e partecipazione pubblica; pertanto nei prossimi mesi le mappe saranno caricate su un portale web-gis, dove potranno essere consultate in versione semplificata. Per favorire il processo di conoscenza e sensibilizzazione della popolazione sul tema del rischio alluvioni, saranno organizzati vari incontri sul territorio; inoltre, all’interno della piattaforma regionale “io Partecipo +”, i cittadini potranno prendere parte al dibattito sul web con suggerimenti, segnalazioni, domande e proposte.
I fondi destinati a difesa del suolo, bonifica e protezione civile
Negli ultimi tredici anni la Regione ha investito 1 miliardo di euro di fondi propri e statali per opere di messa in sicurezza e difesa del territorio: 423 milioni destinati a 3.174 interventi di difesa del suolo e della costa; 209 milioni per 1.332 interventi di bonifica ed oltre 358 milioni per 3.400 interventi di protezione civile.