Cos’hanno in comune l’architetto, designer e artista Riccardo Dalisi e il poeta Emilio Rentocchini? Qual è la connessione tra i pinocchi-caffettiera in latta colorata di Dalisi, i suoi gioielli-teatrino animati da cuori, case, profili di uomini e donne che si parlano, con le ottave in dialetto sull’amore di Rentocchini?
Cosa fa sì che le opere di Dalisi siano esposte alla Triennale di Milano, e le poesie vernacolari di Rentocchini tradotte anche in inglese? Quale il rapporto di ciascuno con la propria terra, la Napoli di Dalisi e la Sassuolo che nutre l’amore di Rentocchini, cosa li accomuna sul piano creativo e poetico?
Il dialogo fra Dalisi e Rentocchini, che si svolgerà a Sassuolo sabato 7 dicembre alle ore 17.00 presso l’auditorium di Confindustria Ceramica, si addentrerà in questa inattesa relazione svelando lo stretto legame di due artisti con la propria realtà.
Lo storico dell’architettura Fulvio Irace e lo scrittore Francesco Genitoni si faranno moderatori, stimolatori dell’incontro, sulla base non solo della loro competenza professionale, ma anche del rapporto di amicizia che lega il primo a Dalisi, il secondo a Rentocchini.
Già ospite di Confindustria Ceramica nell’ambito del programma culturale di Cersaie “costruire, abitare, pensare”, Dalisi torna in Emilia, a Sassuolo e Modena. L’artista “compromette” da tempo la sua arte con la realtà, portando avanti un legame stretto con un ambiente, Scampia e la sua emergenza sociale. Un impegno, che grazie ai laboratori avviati con il Centro territoriale Mammut e con il carcere di Nisida, diventa un esempio di eccellenza a livello internazionale, rivelandoci come arte e creatività possano far emergere anche da un tessuto così problematico opportunità di riscatto.
La serata a Confindustria Ceramica, oltre ad accogliere questi stimoli, anticipa di poche ore presentandola, la mostra personale di Riccardo Dalisi presso la Galleria Mies di Modena in Piazzetta dei Servi 44/a. La mostra a cura di Marco Nardini e Umberto Zampini sarà visitabile dall’8 dicembre 2013 al 12 gennaio 2014. Vernissage domenica 8 dicembre 2013 ore 12.00 con orario continuato 11.00 – 20.00. Durante il periodo espositivo è prevista una estemporanea di opere selezionate presso la Tatler di via Rialto a Bologna.
In mostra disegni, gioielli e sculture del grande artista napoletano. Disegni e sculture, racconti spontanei del suo carattere intuitivo, del suo osservare, del suo essere sintesi. Una poetica del quotidiano nata nello stupore e nell’amore continuo per tutto ciò che egli incontra, siano esse persone o materiali che ad altri non raccontano nulla o materiali specifici del fare artistico. Ecco che città coloratissime, architetture immaginate, nascono da ritagli di latta, che involucri di dolci assumano le fattezze d’abiti lussuosi, che lamiere e carte raccontino mondi ancora possibili. Come scrive il curatore Umberto Zampini, i gioielli sono “leggeri come il pensiero libero, sfiorano il mondo e il corpo di chi li indossa lasciando segni semplici e mai banali. Realizzati nei materiali più disparati, svelano il concetto di prezioso: le cose sono preziose solo perché lo decide l’essere umano; in natura esiste il raro, ma non il prezioso: il prezioso è categoria squisitamente umana, appartiene solo a noi. Solo l’ingegno e la manualità dell’uomo creano la preziosità di qualcosa. I gioielli di Dalisi sono felice e allegra dichiarazione della forza del pensiero: sono preziosi, preziosissimi, perché a renderli tali ci sono amore, ingegno e tensione creativa. La materia prima più preziosa è l’arte: i materiali con cui si realizza vengono dopo. Oro o latta, pigmenti rari o vetro sono solo materiali, è l’incontro con le mani sorridenti di Dalisi a renderli unici e veri gioielli. Guardarli ed indossarli suscita gioia allegra: pensiero razionale e istintiva allegria diventano momento unico”.
Alcune delle opere esposte sono destinate a sostenere i progetti del Centro territoriale Mammut, possono essere acquistate sostenendo un’idea dell’arte come risposta reale alla coscienza della società contemporanea ma anche come contributo che diviene reale, concreto, oltre che opportunità per collezionisti ed appassionati.
Sostengono l’iniziativa: il Comune di Sassuolo e di Fiorano Modenese, il Comune di Modena, gli Ordini professionali degli Architetti della Provincia di Modena, Reggio Emilia e Bologna, l’ ADI Associazione Design Industriale – Delegazione Emilia Romagna, che insieme hanno concesso il loro patrocinio.
RICCARDO DALISI
Nato a Potenza il primo maggio del 1931, ha ricoperto la cattedra di Progettazione presso la facoltà di Architettura di Napoli. Presso la stessa facoltà è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale.
Negli anni Settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva tutti i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale”. Da sempre impegnato nel sociale (resta fondamentale l’esperienza del lavoro di quartiere con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli e, negli ultimi anni, l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli), ha unito ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita.
Nel 1981 ha vinto il Premio Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana. Negli ultimi trent’anni si è dedicato intensamente alla creazione di un rapporto sempre più articolato e fecondo tra la ricerca universitaria, l’architettura e il design, la scultura e la pittura, l’arte e l’artigianato, mantenendo al centro la finalità di uno sviluppo umano attraverso il dialogo e il potenziale di creatività che ne sprigiona. Nel 2009, dopo una lunga ricerca preparativa, ha promosso la prima edizione del “Premio Compasso di latta”, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita. Nel 2012 il suo libro Acqua dueO a vinto il Winner of Green Dot Awards di Los Angeles per la sostenibilità ambientale.
Diverse mostre dedicate alla sua attività di architetto, di designer, di scultore e di pittore sono state allestite in Italia e all’estero. Tra queste citiamo: la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, il MoMA di New York, la Biennale di Chicago, il Museo del Design di Denver, il Museo di Copenaghen, il Museo di Arte Contemporanea di Salonicco, Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Lucio Amelio di Napoli, la Fondazione Cartier di Parigi, il Museo delle Arti Decorative di Montreal, il Tabak Museum di Vienna, il Museo Zitadelle Spandau di Berlino, Castel dell’Ovo a Napoli, la Reggia di Caserta.
CENTRO TERRITORIALE MAMMUT
Il Centro territoriale Mammut è uno spazio di ricerca e sperimentazione su educazione e didattica, luogo d’incontro, punto di aggregazione e di crescita in cui gli intrecci e la mescolanza tra bambini, genitori, adolescenti, giovani adulti, italiani, rom, africani, creano una comunità educante, un luogo protetto in cui dare spazio ai processi evolutivi, allargare gli immaginari e le possibilità, in cui l’impegno comune intorno alla cura e riqualificazione di spazi pubblici trascurati crea partecipazione attiva, desiderio e possibilità di cambiamento.
La ricerca-azione è animata dall’Associazione Compare impegnata, dal 1997, in un lavoro pedagogico, sociale e politico nella città di Napoli in rete con soggetti locali e nazionali, in particolare nelle regioni Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Liguria. Essa parte dalla condivisione delle difficoltà che insegnanti, educatori e operatori sociali di diverse regioni italiane incontrano nel proprio lavoro quotidiano e dalla ricerca condivisa di soluzioni possibili, dal tentativo di accorciare la schizofrenia tra “lavoro manuale” e “lavoro intellettuale”, tra chi studia e chi lavora sul campo e vi partecipano insegnanti, formatori, psicologi, artisti, centri di salute mentale, ludoteche, scuole, carceri e educatori che si sono incontrati in questi anni intorno al Metodo Mammut.
La pubblicazione “Come partorire un Mammut – senza rimanerci schiacciati sotto” (ed. Marotta & Cafiero, Napoli 2011) costituisce in tal senso un esempio di intervento sociale che diventa metodologia “esportabile”.
Molti sono stati i riconoscimenti alla sua ricerca metodologica, tra cui l’encomio del Presidente della Repubblica nel 2011, l’esser stati selezionati come ‘buona pratica’ internazionale dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziale – UNAR della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2012 e nell’ambito di ricerche internazionali come “EU-Inclusive”, Fondazione Casa della Carità di Milano e Fondazione Soros. Nel maggio 2013 il Centro Mammut ha avuto la menzione speciale nell’ambito del premio per la Pace “Giuseppe Dossetti”. Il bagaglio metodologico fin qui assemblato è consultabile in riviste specializzate (come la rivista Gli Asini, il quaderno MCE – Movimento di Cooperazione Educativa, o i quaderni Montessori).
GALLERIA MIES
Galleria Mies: Dal 2006 l’esperienza orafa dedicata alla gioielleria d’autore contemporanea è intrecciata al lavoro di galleristi d’arte. Orafi, pittori, designers, scultori, fotografi, poeti non vivono in mondi separati e distinti ma spesso, spessissimo le loro strade s’incontrano e combinano. Stimolare e mettere a confronto queste diverse sensibilità è ciò in cui Mies crede: un lavoro che divine la ragione del suo esistere. Molte cose del mondo contemporaneo hanno esistenza quasi esclusivamente digitale, ma Mies è anche e soprattutto un luogo fisico, uno studio-casa, un luogo in cui gli artisti s’incontrano per confrontarsi di persona, discutere, pensare, creare; un luogo in cui collezionisti o appassionati possono vedere, toccare, amare le opere, i gioielli. Una Galleria d’Arte.
Auditorium Confindustria Ceramica – Viale Monte Santo 38 – 41049 Sassuolo
Sabato 7 dicembre 2013 – Ore 17.00 – Ingresso: Libero su prenotazione
Per prenotazione posti: RSVP: eventi@confindustriaceramica.it – fax. +39 0536 806510
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Sede mostra: Galleria MiES – Piazzetta Dè Servi 44/a – 41121 Modena – Tel. +39 059 235395
Periodo espositivo: 8.12.2013 | 12.01.2014 – Orari: Domenica 8 dicembre 2013, ore 11.00 – 20.00
Vernissage domenica 8 dicembre 2013 ore 12.00
Lun, mer, ven, sab. 10.30 -12.30 – Ven. e sab. 16.30 -19. 30 – Fest. e feriali su appuntamento – mob.+39 338 3237074
Ingresso: Libero e su appuntamento
Web: www.galleriamies.it