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Centrali Cooperative. Agci, Confcooperative e Legacoop: “Con cancellazione UNCI scompare associazione che ha danneggiato il movimento cooperativo”

Veronesi_De-Vinco_Lugli«Finalmente scompare dalla scena una realtà ambigua che ha prodotto gravi danni a tante imprese cooperative e all’immagine del sistema cooperativo». I presidenti modenesi di Agci, Confcooperative e Legacoop accolgono con favore il decreto con cui il ministero dello Sviluppo economico ha revocato il riconoscimento di associazione di rappresentanza all’Unci (Unione nazionale delle cooperative italiane). Mauro Veronesi (Agci), Gaetano De Vinco (Confcoooperative) e Lauro Lugli (Legacoop) sottolineano che il provvedimento nasce dalla constatazione dell’incapacità Unci di assolvere le sue funzioni di vigilanza sulle imprese associate e giunge al termine di un lungo contenzioso sulle attività di un’associazione che ha danneggiato pesantemente il movimento cooperativo. A Modena l’Unci aveva raccolto qualche adesione nel settore della logistica e facchinaggio, nel sociale e, grazie all’accordo con la Coldiretti, anche nel settore agricolo. «Non è stata una bella pagina per chi, come noi, si batte da sempre per la coesione del mondo agricolo, tanto più necessaria in questo periodo di crisi – dichiarano i presidenti Agci, Confcooperative e Legacoop – Per qualche anno abbiamo dovuto fare i conti con un’alterazione della rappresentanza che ha aumentato le divisioni. È ora di riaprire il dialogo, ma solo con chi si dimostra leale e seriamente intenzionato a lavorare nell’interesse esclusivo delle cooperative». Veronesi, De vinco e Lugli ricordano anche che proprio all’Unci si deve la sottoscrizione di contratti di lavoro che le tre principali centrali cooperative hanno sempre definito illegittimi e penalizzanti non solo per i lavoratori, ma per le imprese cooperative che hanno subito pesantemente forme di concorrenza sleale tali, in alcuni casi, da determinarne lo stato di crisi. «La revoca del riconoscimento all’Unci non lascia più alibi a chi deve porre la parola fine alle irregolarità e al dumping contrattuale. È un’azione che va attuata senza indugi per impedire – concludono i presidenti modenesi di Agci, Confcooperative e Legacoop – che si aggiungano altri guasti in una situazione di crisi che si è ulteriormente aggravata».

















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