“Sono appena uscito con Claudia Severi dalla conferenza sanitaria provinciale sbattendo la porta. Abbiamo chiesto un confronto pubblico sul problema di senologia aperto alla cittadinanza e la sospensione di questa decisione che non accetteremo mai. In cambio abbiamo ricevuto sarcasmo e lezioni non richieste di politica istituzionale. Quindi prepariamoci alla mobilitazione. No alla chiusura di chirurgia senologica a Sassuolo”. Sono queste le prime parole del Sindaco Caselli in merito alla decisione prese nei giorni scorsi di trasferimento del reparto dell’ospedale sassolese.
“La conferenza sanitaria provinciale, che doveva rappresentare un primo momento di confronto istituzionale dopo la notizia del trasferimento del reparto di chirurgia senologica dell’ospedale di Sassuolo, è stata trasformata volutamente in un luogo in cui comunicare ed imporre arrogantemente agli enti locali una decisione già presa e, da come ci è stata prospettata, definitiva. Per questo abbiamo deciso di abbandonare la conferenza – spiegano Sindaco e Assessore alla sanità di Sassuolo -.
E’ assurdo che in un momento che doveva essere di confronto non ci è stata nemmeno fornita la documentazione riferita ai dati sulla base dei quali è stata assunta la decisione di trasferire il servizio. Ed è tanto più inaccettabile che alla nostra richiesta di chiarimenti e confronto sia stato risposto con sarcasmo e lezioni non richieste di politica istituzionale. Sia chiaro: Sassuolo non ci sta ad essere presa in giro e non intende sedersi ad un tavolo istituzionale in cui gli attori principali anziché ascoltare e confrontarsi sulle proposte, offendono e sviliscono il ruolo e l’azione degli enti locali, e con essi le istanze e la voce di migliaia di cittadini.
Ora chiediamo che la decisione di trasferire il servizio sia congelata fino a quando non sarà garantito un confronto reale e di merito, basato sui dati documentali che nemmeno oggi ci sono stati forniti, e non saranno offerte tutte le garanzie rispetto alla continuità di un servizio che ha registrato e deve continuare a registrare livelli di eccellenza per qualità, quantità e tempi di attesa.
Su questi temi fondamentali chiediamo anche un confronto pubblico con Regione ed Ausl, nella forma di un consiglio comunale aperto, da tenersi al teatro Carani già a gennaio.
Se queste richieste non verranno accolte e si deciderà di procedere arbitrariamente, senza confronto e con la stessa arroganza istituzionale, saremo pronti alla mobilitazione, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini che non accettano di vedere sacrificare, sull’altare dei tagli, un servizio fondamentale per l’intero territorio”- concludono Caselli e Severi.