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Mamma Salvioli sconfitta a Tunisi

Bambino affidato al padre: e’ la sentenza emessa dal giudice tunisino che ribalta completamente le aspettative della vigilia, dopo due udienze decisamente a favore della madre, Maria Luisa Salvioli, insegnante 37enne originaria di Sassuolo e residente a Correggio, alla quale l’ex marito, un tunisino di 35 anni, contende il figlio di nove anni.


Nonostante gli elementi a favore della donna, oggi il giudice del tribunale dei minori di Tunisi ha letto la sua decisione: il figlio viene affidato al padre, con la libera facolta’ di visita da parte della madre. In pratica, il giudice non ha affidato il bambino alla madre, in quanto sarebbe decaduto il diritto di visita del padre, che in Italia risulta ricercato per fatti di droga. Se il figlio tornasse in Italia, il padre non potrebbe raggiungerlo per fargli visita e stare con lui.

”E’ una decisione assurda e ingiusta – ha commentato Bruno Poli, che da oltre un mese opera come consulente della Salvioli – perche’ fa ricadere sulla donna le colpe dell’ex marito. Il giudice avrebbe dovuto invitare il padre a scontare la sua giusta pena detentiva in Italia, per poi essere libero di far visita al figlio. Invece, in questo modo, si impedisce ad una madre di poter far valere le sue ragioni. E’ incredibile”.


Secondo Poli, questa situazione si sarebbe verificata per una insufficiente azione diplomatica del ministero degli Esteri e del Governo italiano, il cui interessamento ”avrebbe certamente favorito una soluzione positiva alla questione”.
Cosi’ ora salta il viaggio di ritorno in Italia della donna e del bambino, che era gia’ stato previsto per oggi. ”Restero’ qui – dice la mamma, affranta, da Tunisi, dove dal 3 agosto e’ ospite dell’ambasciata italiana – all’interno dell’ambasciata.

Se dovessi restituire il bimbo al mio ex marito, come ha ordinato il giudice, rischierei di non rivedere piu’ mio figlio.

Continueremo la nostra battaglia attraverso un ricorso, sperando che la giustizia possa prevalere”. L’incubo dunque continua per la mamma reggiana ed il figlioletto di 9 anni, lo stesso che piu’ volte ha rivelato – anche agli assistenti sociali tunisini – di trovarsi bene con la madre e di non vedere l’ora di tornare in Italia. E gia’ si preannuncia una richiesta di intervento al premier Silvio Berlusconi. ”Visto che l’Italia e’ cosi’ importante oltre i suoi confini – commenta Poli – c’e’ da augurarsi che la nostra politica estera possa far prevalere anche le ragioni della mamma reggiana”.

















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