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Modena, termovalorizzatore e legge di stabilità, presa di posizione del Consiglio provinciale

termovalorizzatore_3Nel termovalorizzatore di Modena non devono finire rifiuti urbani provenienti da fuori regione. Il Consiglio provinciale di Modena ha approvato all’unanimità nei giorni scorsi un ordine del giorno, presentato da Sergio Pederzini (Idv), dove si chiede a Governo e Parlamento di rivedere la parte dell’allegato ambientale della legge di stabilità, attualmente in discussione, dove si prevede una “rete nazionale integrata di impianti di incenerimento”.

Appare evidente – si legge nel documento – che la creazione di tale rete significa «mettere a disposizione gli impianti esistenti, tra cui quelli dell’Emilia Romagna, per l’incenerimento di rifiuti urbani provenienti da tutta Italia». Ipotesi che secondo Pederzini «penalizza fortemente gli sforzi degli enti locali ma soprattutto dei cittadini virtuosi che si impegnano quotidianamente nella raccolta differenziata. Come potremmo chiedere di continuare a farlo se poi bruciamo rifiuti da fuori regione? Inoltre – ha ribadito Pederzini – l’ipotesi sarebbe in contrasto con i principi stabiliti nel documento preliminare del futuro Piano regionale rifiuti». Concetti in parte ripresi anche da Grazia Baracchi (Pd) che, dopo aver evidenziato «i miglioramenti nel testo della legge rispetto alla prima versione, soprattutto nella riaffermazione del principio di prossimità nello smaltimento dei rifiuti» e «l’importanza di un allegato ambientale che per la prima volta coniuga provvedimenti di carattere economico con le logiche dello sviluppo sostenibile», ha manifestato la «necessità comunque di mantenere alta l’attenzione su questo problema visto anche che – ha concluso Baracchi – il provvedimento non è ancora definitivo. Il Governo quindi deve fugare ogni dubbio sull’arrivo di rifiuti urbani da fuori regione».

Dante Mazzi (Pdl) si è detto «stupito di una discussione che non tiene conto dei documenti ufficiali e delle autorizzazioni dell’impianto che prevedono già ora la possibilità di smaltire rifiuti urbani da fuori regione, come è nelle intenzioni di Hera. E le rassicurazioni di Sabattini e Pighi sono inutili».

Oltre a sollecitare il Governo per una modifica alla legge di stabilità, il documento chiede alla Regione Emilia Romagna di approvare al più presto il Piano regionale dei rifiuti.

 

















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