Caro Segretario, ritengo populiste e demagogiche le tue affermazioni di ieri sera, da Fazio, quando – commentando il voto alla Camera per la “cosiddetta” abolizione delle Province – hai detto che se 5000 politici (sostanzialmente delle Province) provano l’ebbrezza di tornare a lavorare sarà un segno di speranza.
Non possono che essere oggetto di rispetto tutti quegli amministratori che, lavoratori, dipendenti in aspettativa o pensionati (faccio riferimento p.e. alla situazione bolognese, che ovviamente non è l’unica), esercitano la loro responsabilità, da servitori dello Stato, stando in ufficio o sul territorio per un monte ore anche superiore a quello richiesto per la loro professione, comprendendo spesso i sabati e le domeniche.
Spiace constatare che tu che hai fatto per 5 anni il Presidente di Provincia abbia rimosso l’intensità del tuo lavoro in quel periodo o sia stato eventualmente un nullafacente, ma soprattutto spiace che per sostenere e giustificare una riforma delle istituzioni si scelga la strada ingiusta e bugiarda di screditare la categoria degli amministratori provinciali, alla stregua di mangiapane a tradimento. … Vorrei che tu venissi a dircelo, guardandoci in volto… E semmai dovessi correggerti dicendo “non parlavo di voi”, auspicherei una prudenza e una correttezza sostanziali più adeguate alla tua attuale responsabilità.
Beatrice Draghetti
Presidente della Provincia di Bologna