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‘Quattro passi a Canossa’: storia, arte e vedute di incomparabile bellezza

tramonto-canossa-James-BragazziNarra la leggenda che Matilde dall’alto delle Torri di Canossa vedesse i raggi del sole riflessi sulle armature dei soldati di Enrico IV che si trovavano a Verona. Nelle giornate soleggiate e limpide, dal belvedere della Rupe, si offre una visione della pianura padana davvero incomparabile. La sera è ancora più spettacolare perchè si scorgono i bagliori e le pulsioni delle luci delle città di Parma, Reggio Emilia e Modena in sequenza e la sensazione è quella di stare sulle colline holliwoodiane vedendo la sterminata area di Los Angeles, la famosa città metropolitana di cui tanto si parla.

Se poi si vuole indagare sui recenti interventi migliorativi dell’area, basta vedere il nuovo piazzale di Canossa con la casa torre Enrico IV e la nuova sede dell’Ufficio Informazioni, ricavato dalla vecchia abitazione di Gemma, storica custode del castello. Oppure basta sostare nel belvedere ricavato al posto dell’ex porcilaia, abbattuta recentemente.

Se invece si avesse voglia di camminare, si possono già iniziare a percorrere i nuovi sentieri ricavati nel grande bosco compreso tra il borgo di Riverzana e la Rupe di Canossa. Non è impossibile, se si è fortunati e c’è abbastanza silenzio, fare incontri quanto mai interessanti: sicuramente caprioli, fagiani, lepri ma anche volpi, scoiattoli, cinghiali e persino cervi ed istrici. Se poi si ha pazienza si possono osservare gli infiniti cambiamenti cromatici dei calanchi, accompagnati dal gioco polimorfo delle nuvole e dal languore di certi tramonti fiammeggianti.

Canossa è anche e soprattutto la sua grande storia con le rovine del castello ed il museo con il suo bellissimo bestiuarium medievale. E’ anche arte, con la mostra “A Matilde”: dipinti ed installazioni di Omar Galliani e dei suoi allievi, aperta fino alla fine di febbraio presso il Centro Turistico andare a Canossa. Opere che vanno ad arricchire i già mille volti sognati ed immaginati della Grancontessa Matilde in un lavoro corale, tenuto insieme da un unico filo conduttore: Canossa e Matilde ma indagato con la libertà assoluta propria della creazione artistica tramite sperimentazioni materiche, ambientali e pittoriche. Un vero viaggio a ritroso nel tempo per tutti questi artisti che hanno avuto al tempo stesso l’opportunità ed il privilegio di far riemergere l’anima della Grancontessa dalle antiche acque preistoriche del mar Tetide. Tutti motivi per fare quattro passi a Canossa.

Info ed orari mostra: apertura da mercoledì a domenica dalle 9,00 alle 16,30, capodanno e 6 gennaio aperto; CentroTuristico Andare a Canossa cell.333.4419407 e U.I.T. tel.0522.877239; www.matildedicanossa.it

 

















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