“Mentre il sindaco si perde raccogliendo firme in calce a una petizione per opporsi a una legge regionale che cerca semplicemente di mettere ordine in materia socio-assistenziale, il servizio sanitario di pronto intervento a Montese non viene garantito H24: su questo tema occorre urgentemente provare a trovare una soluzione”: è la denuncia della capogruppo del gruppo consiliare “Civicamente Montese” Carolina Bernardi. Ecco la sua dichiarazione:
«E’ partita una offensiva nei confronti della Regione Emilia-Romagna a dir poco ridicola su di una legge che, peraltro, cerca semplicemente di mettere ordine e di contenere i costi. Ci sembra che gli argomenti utilizzati siano quanto mai pretestuosi e ribadiamo che a noi interessa una elevata qualità socio-assistenziale della gestione delle strutture perché l’unico obiettivo è, e deve essere, il benessere degli ospiti presenti nella Casa protetta e nel Centro disabili. Tutto il resto ci sembra pura propaganda elettorale. L’impressione è che si stia strumentalizzando la non conoscenza e la buona fede delle persone in vista delle elezioni amministrative della primavera prossima, con l’obiettivo, per il nostro sindaco, di una rielezione per la quinta legislatura consecutiva. A seguito dell’assemblea pubblica tenutasi qualche giorno fa, è partita la raccolta firme per una petizione che, più che popolare, ci sembra pensata, preparata, organizzata e promossa direttamente dal sindaco: francamente non ci pare il massimo della correttezza! La mobilitazione è talmente generale che anche in chiesa si stanno raccogliendo le firme. Eppure a Montese ci sono tanti altri problemi che aspettano una risposta, primo fra tutti e molto serio, è quello emerso proprio nel corso dell’assemblea pubblica: manca il servizio di emergenza con ambulanza, nelle giornate dal martedì al venerdì, nella fascia oraria dalle ore 4.00 alle ore 8.00. Da tempo sono state fatte pressanti richieste all’Ausl competente perché intervenga attraverso l’integrazione oraria di un infermiere fino al raggiungimento della presenza di un’unità sanitaria su tutte le 24 ore. Alla nostra richiesta scritta, però, a tutt’oggi non è stata data alcuna risposta, mentre le misure alternative adottate sono inefficaci: le coperture attraverso l’intervento delle ambulanze dai Comuni limitrofi non garantisce sicuramente la tempestività dei soccorsi e ancora meno il servizio mediante utilizzo della guardia medica, non essendo questa figura dotata degli strumenti e degli ausili indispensabili per il pronto intervento. Crediamo che in questo modo venga messa a rischio la salute delle persone: il pronto intervento, se tempestivo, spesso è in grado di salvare chi è colpito da improvvisi eventi acuti. In un territorio come il nostro è di vitale importanza essere sul posto. Cosa ha fatto o pensa di fare il sindaco per trovare una soluzione? Lo invitiamo a dedicare un po’ del suo tempo anche alla tutela e al benessere di tutti i cittadini cercando di risolvere questo grave problema. Se pensa di cambiare una legge regionale con una petizione, ottenere un aumento di ore per un infermiere dovrebbe essere, per lui, una piccola passeggiata!”.