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Continua l’impegno dell’ANPI di Scandiano per la conservazione della Memoria storica

Come ormai da tradizione, il 3 Gennaio verrà reso omaggio ai 4 giovani uccisi da fascisti il 3 Gennaio 1945 a Fellegara. Il tributo ai martiri antifascisti avverrà presso il cippo di Via Ca’ Mercati a Fellegara Giovedì 3 Gennaio alle ore 10,00. Porterà un saluto il Sindaco di Scandiano Alessio Mammi.

L’eccidio di Fellegara, nota storica

Nella nottata tra il 2 ed il 3 gennaio 1945 un reparto della Brigata Nera di Reggio, al comando del famigerato tenente Emilio Carlotto (1) si recò a Fellegara con l’intento di catturare 4 partigiani del luogo, il cui nome era stato probabilmente segnalato da un delatore del posto, prendendo in ostaggio 4 giovani:

Roberto Colli – Riva (23 anni)

Nemo Gambarelli – Italo (20 anni)

Mario Montanari – Nero (25 anni)

Renato Nironi – Ida (22 anni)

Fermarono altri 15 giovani e li portarono all’osteria interrogandoli e poi rilasciandoli, ed intimandogli, in quanto renitenti alla leva, di presentarsi il giorno dopo al Distretto Militare.

Diversi di questi poi scelsero la montagna.

Gli altri 4, interrogati e torturati (2), vennero messi su un automezzo per esssere portati ed impiccati a Scandiano, in Piazza Spallanzani.

All’altezza del ponte di Fellegara la squadra della Brigata Nera con i prigionieri ha incrociato una squadra mista di garibaldini dei distaccamenti “Liberà”, “Lupo e “Beucci” diretti alla Via Emilia per un’azione di sabotaggio.

La conseguente sparatoria comporta l’uccisione ed il ferimento di un miliziano dell Briagat aNera ed il ferimento del partigiano James del distaccamento “Libertà”.

Il Tenento Carlotto fa quindi fucilare sul posto i 4 partigiani di Fellegara, quindi ripiega in una casa colonica barricandosi in attesa dell’arrivo di rinforzi.

Una volta giunti rinforzi da Reggio la Brigata Nera torna a Fellegara con l’intento di compiere un rastrellamento a Fellegara, senza esito però, a causa del fatto che quasi tutti gli abitanti si erano allontanati dal paese.

Occorre anche ricordare che il Comando piazza tedesco richiama duramente la Brigata nera per l’arbitrarietà dell’azione e per l’azione sommaria di uccisione dei giovani di Fellegara.

La Brigata nera afferma che i giovani stavano scappando, mentre i tedeschi, che effettuarono una propria istruttoria sul caso ritengono che affermazioni sono false (3).

Il motivo del risentimento dei tedeschi deriva dal fatto che essi ritengono che questi episodi di violenza non facciano altro che rafforzare la guerriglia partigiana, che nel gennaio 1945 sta già mettendo a dura prova lo strutture nazi-fasciste.

I 4 giovani di Fellegara non saranno dimenticati e per tutta la durata delle guerra ci sarà chi, sfidando il rischio di essere identificato dai fascisti, si occuperà di portare fiori freschi sul luogo dell’eccidio.

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1 Emilio Carlotto è noto anche per avere condotto circa due settimane prima le pattuglie della Brigata Nera che compiono l’eccidio di Sesso con la strage dei Fratelli Manfredi.

2 Lettera del Comando Piazza tedesco del 18 gennaio 1945

3 Carteggio tra Comando Piazza tedesco e Brigata Nera di fine gennaio 1945

 

















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