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Carabinieri nella Resistenza modenese… incontro ieri a Sassuolo

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Si è tenuto ieri a Sassuolo l’incontro indetto dall’ANPI e dell’Associazione Carabinieri sul tema “I Carabinieri nella Resistenza modenese e nella Guerra di Liberazione” quale approfondimento di un capitolo del libro di Danilo De Masi “1814 – 2014 Carabinieri custodi della Legge da 200 anni” edito da Il Fiorino per il Bicentenario dell’Arma. La data scelta per il convegno è il 69° anniversario dell’uccisione da parte dei Nazifascisti del “Carabiniere-Partigiano Luigi Ferrari (nome di battaglia “Angelo”, nella Brigata “Bigi” della Divisione Modena-montagna) nativo di Montefiorino e “caduto” a Macognano il 9 gennaio 1945. Decorato di Croce di Guerra “alla Memoria” per la Resistenza, è ricordato nel Sacrario partigiano ai piedi della Ghirlandina. All’incontro è intervenuto il quasi novantenne fratello del “Caduto”, Cesare Ferrari con figli e nipoti; è pervenuto il saluto del Sindaco di Fiorano Claudio Pistoni.

Dopo il saluto del Presidente della Sezione di Sassuolo-Motefiorino dell’ANC, S.Ten. Francesco Miceli e della Responsabile di Sassuolo dell’ANPI, Prof.ssa Maria Antonia Bertoni, ha preso la parola Aude Pacchioni, Presidente Provinciale ANPI, per introdurre l’illustrazione del capitolo del libro. La Presidente Pacchioni, un lungo passato di pubblica Amministratrice (inclusa la Giunta Comunale di Modena), ha posto l’accento sulla necessità di tenere vivo il ricordo delle passate vicende tra i giovani e gli studenti onde rendere immuni la future generazioni dagli errori passati.

Anche De Masi, figlio di un Ufficiale dell’Arma che ha comandato un reparto di Carabinieri-partigiani nella Resistenza piemontese, ha sottolineato che se agli studenti di inizio ‘900 fosse stato spiegato che l’Italia è nata nel 1859-61 grazie ad Inglesi, Francesi (ai Volontari Polacchi ed agli aiuti USA) contro Austriaci e Tedeschi, sarebbe stato impossibile per il Fascismo trascinare l’Italia a fianco della Germania nella Guerra agli Anglo-Americani e nell’aggressione alla Francia. L’Autore ha ricordato come il 22 aprile 1945 gli Alleati che entrarono a Modena (da Nonantola, poiché i ponti della via Emilia erano stati abbattuti) erano costituiti dalla Brigata Polacca che comprendeva il Nucleo di Carabinieri che occupò la Caserma di viale Tassoni sottraendola alla GNR (la famigerata Guardia Nazionale Repubblicana, con la quale il Fascismo aveva ritenuto di sostituire i Carabinieri) nel 1943.

La conferenza si è conclusa con una rapida elencazione dei “Caduti” e decorati dell’Arma nella Resistenza modenese, presenti un novantenne carabiniere modenese (Dovilio Calendi) – a sua volta figlio di carabiniere – “reduce deportato” dai campi di lavoro in Germania e l’Ingegnere Viglino, rimasto orfano di un Brigadiere ligure che – dopo aver preso parte alla Resistenza – morì a Modena in un conflitto a fuoco con rapinatori nel 1947.

La conferenza è stata ospitata dal Circolo “Ottavio Tassi” di Sassuolo.

















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