“Il comune di Pavullo è uno dei dodici della provincia di Modena nei quali non si pagherà la cosiddetta mini Imu. Questa è una piccola buona notizia per i nostri cittadini, ma il quadro complessivo della finanza locale, per come è stato delineato nella Legge di Stabilità, non lascia tranquilli”. Lo afferma l’Assessore al Bilancio Stefano Iseppi, che punta il dito contro il caos normativo che sta mettendo a dura prova amministrazioni comunali, cittadini e centri di assistenza fiscale.
“Anche a Pavullo – prosegue Iseppi – tanti cittadini si sono recati presso gli uffici del Comune per avere informazioni sulla mini Imu e il primo elemento di preoccupazione è la chiarezza. Ha ragione il Sindaco di Fiorano, Claudio Pistoni, quando denuncia una situazione ormai kafkiana. Non esiste trasparenza sugli adempimenti fiscali, sul perché e per cosa paghiamo. E alla fine i Comuni hanno solo l’ingrato compito di incassare per conto dello Stato. L’altro aspetto importante, è che mentre se da una parte si è tolta l’Imu sulla prima casa, dall’altra viene introdotta una nuova imposta, la Tasi, che teoricamente dovrebbe finanziare i cosiddetti servizi indivisibili dei Comuni, che sono, ad esempio, l’illuminazione pubblica e la manutenzione delle strade. Un’imposta, la Tasi, che dovrebbe dare il medesimo gettito dell’Imu sulla prima casa e che interessa tutti i fabbricati, compresi quelli produttivi, sui quali già si paga l’Imu. Questo passaggio penalizzerà i Comuni, che avranno, di fatto, un’ulteriore riduzione di risorse a disposizione. Infatti, per assurdo, l’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, commettendo un grave errore politico, sta chiedendo di alzare il limite di imposizione, per poter chiudere i bilanci, soprattutto delle grandi città”.
“Questo però – conclude l’Assessore – significa innalzare ulteriormente la pressione fiscale su cittadini e imprese, che è già insostenibile, scaricando la responsabilità dell’imposizione sulle amministrazioni locali. Oppure, e questo è il tragico dilemma, l’alternativa è chiudere servizi essenziali. Serve un nuovo patto tra governo centrale e amministrazioni locali. Questa atteggiamento del legislatore verso la finanza locale e in particolare sulla casa, crea non solo incertezza e impossibilità di programmare politiche di sviluppo e di investimento a medio termine, ma, soprattutto, sta minando alle fondamenta la funzione storica del Comune come istituzione più vicina al cittadino”.