“Anche per l’accesso agli aiuti economici erogati dai servizi sociali del Comune a favore di soggetti in condizione di disagio, siamo intenzionati ad introdurre il principio della residenzialità storica, un criterio già applicato dal comune, per l’accesso agevolato alla casa. Risiedere regolarmente da più anni nel comune di Sassuolo costituirà un elemento utile per avere diritto ai contributi di natura economica erogati dal Comune stesso. L’applicazione di questo criterio sarà quindi esteso dal settore casa, di competenza dell’Assessore Claudio Corrado, a quello dei servizi sociali”
Lo ha annunciato il Sindaco Luca Caselli, che ha assunto la delega ai servizi sociali
“Con l’applicazione di questa misura intendiamo evitare che nell’accesso ai contributi pubblici nel settore dei servizi sociali siano privilegiati coloro che da poco risiedono a Sassuolo rispetto ai cittadini in difficoltà, sia italiani che stranieri, che vi risiedono da più anni, e che in misura maggiore hanno contribuito legalmente allo sviluppo e alla crescita della nostra società. In sostanza chi da più anni vive stabilmente e regolarmente a Sassuolo avrà, in caso di bisogno, più possibilità degli ultimi arrivati di accedere agli aiuti pubblici.
L’introduzione di questo criterio vuole porre rimedio alle palesi iniquità che abbiamo riscontrato nei casi in cui cittadini sassolesi in difficoltà economica o di disagio sociale venivano superati nell’accesso ai contributi da immigrati appena arrivati o residenti da poco nel nostro Comune.
Noi vogliamo eliminare queste corsie preferenziali che, solo sulla base della condizione economica, rischiano di favorire gli immigrati dell’ultima ora rispetto agli altri cittadini, italiani o stranieri, che sempre o da più anni vivono e lavorano sul nostro territorio.
La crisi economica ha allargato la fascia di povertà e dei bisognosi di aiuto, colpendo, per esempio, anche tanti anziani sassolesi che durante la loro vita lavorativa hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo dei servizi della nostra collettività. Non è giusto che siano proprio loro, nel momento del bisogno, a non ricevere aiuto perché superati da altri in graduatoria.
Il mondo è cambiato e il nostro comune anche. Abbiamo il dovere di rimuovere le cause delle nuove ingiustizie. Agire sul criterio degli anni di residenza per garantire un diverso e più equo sistema di accesso ai contributi pubblici è un modo per farlo”