Aumenta in campagna la conta dei danni dell’inondazione che da ieri mattina ha colpito la provincia di Modena nella zona di Bastiglia e Bomporto. Lo rende noto Coldiretti Modena nell’informare che alla falla nell’argine del fiume Secchia che si è aperta ieri e che tutt’ora rimane aperta, si aggiunge la rottura nelle ultime ore del Canale Naviglio che sta provocando l’allagamento di un’ulteriore porzione del territorio modenese.
Al momento sono più di 2.000 gli ettari sommersi – informa Coldiretti: le abitazioni sono allagate; le coltivazioni di grano e degli altri cereali invernali sono state spazzate via dalla forza dell’acqua; nelle stalle sono impedite le operazioni di mungitura e le vacche sono ferme nell’acqua con conseguenze dannose per la salute; gli impianti fotovoltaici sono fermi così come le strutture di refrigerazione del vino nelle cantine (cisterne e autoclavi) e quelle per la conservazione della frutta; trattori e attrezzature sono fuori uso; le operazioni colturali tipiche del periodo sono ferme e, anche quando l’acqua si ritirerà, sui campi rimarrà uno strato di melma e detriti che renderà impossibile le lavorazioni per tempi lunghissimi tempi.
L’alluvione – sottolinea Coldiretti – ha colpito la culla del Lambrusco di Sorbara DOC e delle Pere dell’Emilia Romagna IGP, una delle zone della provincia dove si ottengono le produzioni di maggior pregio dell’agricoltura locale e regionale.
Per far fronte a questo nuovo disastro che ha colpito una zona già martoriata dal terremoto, Coldiretti chiede la dichiarazione dello stato di calamità per far fronte agli interventi necessari per sostenere la ripartenza dell’agricoltura di queste zone.
Le precipitazioni sempre più intense e frequenti per i cambiamenti climatici in atto si abbattono – sottolinea la Coldiretti – su un territorio fragile. A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni. 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno – continua la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell’acqua.