“Dopo l’alluvione del fiume Secchia i cittadini chiedono di indagare sull’operato di Aipo: per fare chiarezza, per punire eventuali i colpevoli, per fugare il dubbio che la gestione del fiume sia stata lasciata nelle mani di persone scarsamente competenti.
Da 10 anni vado segnalando inutilmente ad AIPO il problema degli argini, delle casse di espansione e dei punti a rischio del corso del fiume Secchia, in modo particolare nel tratto che va da Rubiera al suo sbocco in Po.
Ho evidenziato puntualmente le criticità e spesso consigliato eventuali soluzioni dettate anche dall’esperienza acquisita durante il servizio da me prestato nei Vigili del Fuoco.
Nonostante il mio incalzare la dirigenza dell’Ente, non solo ha sempre “glissato” anche sui problemi più evidenti, ma non ha nemmeno mai predisposto una programmazione o un piano di contenimento serio e approfondito delle criticità segnalate. Se il problema sono le “tane”, e AIPO ne era a conoscenza, perché non è intervenuta se non altro richiamando i pericoli che il proliferare delle stesse avrebbe potuto causare?
Per decenni chi era stato incaricato di vigilare sul Po e sui suoi affluente si è permesso di non rispondere sottovalutando le ripetute istanze di segnalazione di pericolosità idrogeologica di numerosi tratti del Secchia o bypassando le documentate richieste di informazioni sulla manutenzione del fiume e del suo alveo.
Non si può usare la scusa della scarsità di Fondi, quì è mancata persino la programmazione degli interventi a costo zero.
Dopo quanto accaduto è ormai opinione comune che i “capi” di AIPO non siano mai stati all’altezza della situazione perché – parole che riporto dalle proteste dei Sindaci e dei cittadini alluvionati – troppo figli della burocrazia e poco dell’esperienza.
Spero comunque di essere convocato quanto prima dal Procuratore Zincani per illustrargli 10 anni di Interrogazioni fatte ad AIPO e le poche elusive risposte che l’Ente si è degnato di fornirmi solo dopo pressanti e ripetuti solleciti”.
(Capogruppo di FI in Comune di Cavezzo, Stefano Venturini)