L’emergenza continua ed è già iniziata la conta dei danni dopo la devastante esondazione del fiume Secchia, che ha visto (suo malgrado) protagonista la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi. È ancora troppo presto per i dati definitivi, ma dalle prime stime sembra certo che l’alluvione abbia causato al settore agricolo danni decisamente superiori a quelli causati dal terremoto del maggio 2012.
La presidente Bergamaschi commenta così le ore del post esondazione: «In seguito alla mia presa di posizione in merito alle responsabilità dell’esondazione mi stanno arrivando diversi messaggi di cittadini, che negli anni hanno fatto segnalazioni all’Aipo e, come successo a me, hanno ricevuto risposte laconiche e sommarie. Voglio sottolineare che il mio obiettivo non è attaccare nessuno in particolare, ma voglio soltanto che qualcosa cambi in questo Paese. Ancora una volta – prosegue Bergamaschi – gli emiliani hanno dimostrato una grande forza: la catena solidale ci ha fatti alzare in pochissimo tempo e per questo dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato. Ma questo non copre la responsabilità di chi in questi anni aveva in gestione i fiumi del nostro territorio. I cittadini sono stanchi di fare denunce a vuoto, come me sono tante le persone che hanno vissuto ore di angoscia. La poca pulizia del letto del fiume, il problema delle nutrie e la necessità di rafforzare gli argini sono vecchie emergenze, più volte segnalate, le istituzioni devono avere l’umiltà di ascoltare la cittadinanza e coordinarsi con le associazioni di categoria. Mi aspetto che questa ultima, gravissima, esperienza, serva a cambiare le cose».