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Alluvione, “Le imprese sono in ginocchio, servono subito azioni concrete!”, questo l’appello del Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli

albareto_bomporto_alluv2“Le imprese sono in ginocchio, prima il terremoto, poi i ritardi nell’erogazione degli aiuti, ora la piena del Secchia che ha invaso un territorio di quasi 80 chilometri quadrati colpendo oltre 2mila aziende!”, è questo il grido di allarme lanciato dal presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli a poche ore dalla messa in sicurezza dell’argine che cedendo ha portato all’evacuazione di oltre 700 persone.

“E’ una situazione che definire critica è poco, fatichiamo ancora a renderci conto esattamente di quale sarà il computo definitivo dei danni – prosegue Granelli – perché a quelli diretti causati dalle inondazioni che hanno riguardato imprese ed abitazioni, dovremo aggiungere quelli indiretti relativi allo stravolgimento dell’attività di un territorio vastissimo. Allo stato attuale non possiamo infatti quantificare quale impatto avrà il rallentamento delle attività alle aziende allagate, così come diventa difficile calcolare i costi dovuti alle difficoltà di movimento, per le arterie chiuse. A complicare il tutto c’è il buio totale sui tempi di ritiro delle acque ed il conseguente ritorno alla normalità, se di normalità si può parlare in un territorio già duramente colpito dal sisma del 2012, per il quale aspettiamo ancora l’erogazione di buona parte dei fondi promessi”.

Confartigianato Emilia Romagna chiede quindi che si metta subito mano ad azioni concrete: “servono forme di fiscalità di vantaggio, vanno rinviate le scadenze tributarie, serve un taglio drastico della burocrazia e dobbiamo operate sin d’ora perché non si ripetano i ritardi visti con il terremoto nell’erogazione dei fondi per la ricostruzione. Ci attendiamo ovviamente la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo centrale, ma che sia celere e fattivo”.

 

 

 

















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