I 19 milioni di euro che la Regione Emilia Romagna aveva richiesto – prima dell’alluvione – al ministero dell’Ambiente per la sistemazione del nodo idraulico di Modena «ci sono e i progetti saranno finanziati nell’annualità 2014, perchè il criterio nella programmazione delle risorse è quello di intervenire dove c’è più bisogno, e queste opere erano state indicate già prima dalla Regione come priorità». L’ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, al termine dell’incontro con i sindaci dell’area alluvionata che si è svolto presso il Centro unificato provinciale di Protezione civile a Marzaglia. «E’ un’ulteriore risposta – ha aggiunto – oltre al provvedimento varato dal Consiglio dei ministri sul rinvio delle scadenze fiscali».
Nel riportare “la vicinanza e l’attenzione del presidente del Consiglio, che è costantemente informato sull’andamento dell’emergenza”, il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio ha ringraziato “il sistema della Protezione civile, gli enti locali, le forze dell’ordine e tutti coloro che hanno lavorato attivamente per superare la prima fase dell’emergenza. Ora – ha aggiunto – tocca alla politica costruire risposte concrete per ridare fiducia alle popolazioni così duramente colpite e ricostruire il tessuto economico”.
Durante l’incontro, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani ha enunciato le tre linee di intervento: “Dare risposta in modo serio e trasparente alla domanda sulle cause della rottura dell’argine, e per questo ci siamo affidati alle università della regione e all’ateneo di Padova, chiedendo di mettere a disposizione le competenze migliori; ottenere la dichiarazione di stato di emergenza e lavorare per il pieno riconoscimento dei danni subiti dai cittadini e dalle imprese; dare soluzione al nodo idraulico di Modena”.
Non è ancora possibile effettuare una prima stima dei danni che però si annunciano ingenti per l’estensione dell’area interessata dagli allagamenti, il patrimonio edilizio privato e le attività produttive agricole coinvolte. Intanto sono stati spesi quasi 15 milioni di euro per gli interventi urgenti di riparazione dell’argine e gli altri interventi idraulici e di soccorso e assistenza ala popolazione, ai quali dovranno aggiungersi, appunto, i danni alle infrastrutture pubbliche, al patrimonio edilizio e alle attività produttive e agricole. Otto comuni interessati dagli allagamenti (Modena, Bastiglia, Bomporto, S.Prospero, Camposanto, Medolla, S.Felice sul Panaro e Finale Emilia) in un’area che si estende per oltre 30 chilometri in linea d’aria. Oltre 1500 persone che si sono rivolte ai Centri operativi comunali e ai Centri di prima accoglienza con 900 che hanno ottenuto assistenza, mentre gli altri, insieme ad migliaia di cittadini, hanno provveduto autonomamente a una sistemazione. Un cittadino disperso durante le operazioni di soccorso. Sono solo alcuni degli elementi contenuti nel rapporto sull’alluvione nel modenese presentato ai ministri Graziano Delrio e Andrea Orlando dal tavolo di coordinamento nel corso di un incontro che si è svolto sabato 25 gennaio al Centro unificato di protezione civile alla presenza dei sindaci interessati.
Per fronteggiare l’emergenza sono stati impiegati 176 vigili del fuoco che hanno utilizzato 95 mezzi per 764 interventi di soccorso urgente, spesso in condizioni molto difficili a causa della forte corrente, 9o7 salvataggi di persone e oltre 110 interventi di soccorso e salvataggio con mezzi aerei.
I militari dell’esercito impegnati sono stati 150, mentre i volontari sono saliti a 900 tra quelli modenesi, dalla regione e da tutto il nord Italia. Volontari che hanno gestito l’impiego di 1550 brandine, tre mila coperte, tre natanti e una piattaforma galleggiante mobile.
Di diversa natura gli interventi coordinati dal Centro unificato di Protezione civile di Marzaglia: nella prima fase dell’emergenza l’allertamento prima e l’evacuazione poi, nei limiti del possibile, del centro di Bastiglia e Bomporto e di diverse frazioni e abitazioni rurali in diversi comuni; l’organizzazione della chiusura della falla e la valutazione tecnico-scientifica per definire gli scenari attesi; il soccorso urgente alle persone rimaste nelle case e l’assistenza alla popolazione e il trasporto in strutture sanitarie di 54 anziani della casa protetta Villa Anna sul canaletto a Modena e dei residenti nel gruppo appartamento disabili di Sorbara; distribuzione di alimenti e generi di prima necessità; organizzazione dell’assistenza sanitaria e veterinaria; realizzazione di arginature in terra e opere di contenimento, oltre alle attività di regimazione idraulica e pompaggi e regolazione del flusso delle acque; la chiusura della viabilità e ponti non percorribili con la designazione di percorsi alternativi; poi l’allontanamento delle acque dai centri abitati e pulizia dei centri stessi, tuttora in corso, fino al ripristino della corrente elettrica, rete telefonica e del servizio raccolta rifiuti; infine la pulitura delle scuole che riapriranno a Bastiglia e Bomporto a partire da lunedì 27 gennaio. Oltre alla chiusura della falla sull’argine del Secchia a S.Matteo (vedi comunicato n.79) sono stati eseguiti diversi interventi per accelerare il deflusso delle acque, tra cui il taglio delle arginature del Naviglio a Bomporto e Bastiglia, quello del Cavo Argine, del Cavo Minutara.
Sotto la guida di Aipo, infine, 180 volontari e l’esercito hanno eseguito la verifica puntuale delle arginature anche sul Naviglio.