La notte del 27 gennaio, a Reggio Emilia, l’Ufficio Volanti procedeva ad un controllo domiciliare nei confronti di un cittadino lituano sottoposto agli arresti domiciliari dopo essere stato scarcerato. Gli Agenti bussavano al campanello e dal terzo piano dopo un po’ s’affacciava un uomo presentandosi come l’uomo da controllare. Gli uomini della Volante che non conoscevano l’uomo salivano nell’appartamento, in cui oltre allo stesso vi era una donna che dichiarava di essere la madre, cittadina georgiana sulla quale si sarebbe poi accertato gravano precedenti di polizia.
La persona sottoposta a controllo alla richiesta di mostrare documenti di identità dichiarava di non averne ed esibiva solo l’ordinanza del Tribunale che concedeva la pena alternativa al carcere. Nelle ore successive gli Agenti, fortemente sospettosi sulla vera identità del controllato, ne verificavano la veridicità attraverso le foto segnaletiche nel frattempo acquisite: i sospetti erano fondati non si trattava della stessa persona.
Così alle seguenti ore 12,00 i Poliziotti effettuavano un secondo passaggio nell’abitazione, questa volta oltre alla donna era presente il vero soggetto sottoposto a misura cautelare. L’uomo veniva accompagnato in Questura per il necessario foto segnalamento al fine di certificarne la vera identità. Sia l’uomo che la donna si rifiutavano di dare indicazioni su colui, attualmente ricercato, che s’era prestato a fare il ‘sosia’.
B. A,. cittadino lituano 37enne che con diversi alias annoverava altrettanti precedenti di polizia in città del nord Italia, veniva denunciato per il reato di evasione e riaccompagnato al domicilio in cui ha il vincolo della detenzione, a sua improbabile scusa sosteneva di essersi allontanato dall’appartamento per fumare una sigaretta.