Esprimiamo profonda insoddisfazione per il mancato rinnovo del CCNL dopo una maratona negoziale conclusasi negativamente alle 4,30 di questa mattina. La proposta che abbiamo presentato alla controparte sindacale, giunta dopo un lungo e non scontato processo negoziale, e’ stata di un aumento dei minimi di 105 Euro e di un incremento del contributo aziendale per il fondo pensionistico settoriale. Tale proposta e’ sostanzialmente in linea con il livello del precedente rinnovo del contratto del 2010 nonostante si sia intensificata la crisi che stanno attraversando i nostri comparti produttivi e che l’inflazione prevista per il prossimo triennio sia inferiore a quella registrata nel triennio scorso.
Nel condividere la necessità di tutelare con il rinnovo del contratto il potere di acquisto dei lavoratori, come facciamo ampiamente con la nostra proposta, riteniamo con convinzione che non si debba dimenticare in questa fase la difficile realtà produttiva del settore, drammatica per alcuni comparti e territori, considerando anche gli effetti che gli inevitabili aumenti del costo del lavoro a regime hanno, insieme agli altri fattori, sulla competitività degli stabilimenti italiani.
Tale situazione di difficoltà non solo congiunturale e’ stata costantemente e responsabilmente portata all’attenzione delle OO.SS. nel corso di questi mesi di negoziato ma, nonostante ciò, l’attenzione della controparte viene concentrata su impropri raffronti con rinnovi contrattuali di altri settori che, senza comparare i rispettivi minimi salariali, le retribuzioni di secondo livello, l’incidenza del costo del lavoro, la struttura e le condizioni di mercato, allontanano ancora di più la trattativa dalla realtà operativa delle imprese ceramiche del nostro Paese.
Per proseguire nella trattativa stessa, oltre all’innegabile impegno di tutti, occorre anche una certa moderazione che continuiamo a non riscontrare nella nostra controparte.