In Emilia-Romagna, la recrudescenza della crisi e l’indisponibilità di credito alle imprese sovrastano la spinta delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni e dei lavori di ricostruzione nell’area del sisma. Per il settore delle costruzioni l’orizzonte è quindi ancora pieno di ombre.
Nell’ultimo trimestre 2013, il volume d’affari a prezzi correnti è sceso del 5,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, un risultato allineato a quello del tre mesi precedenti, luglio-settembre (-5,3 per cento).
Queste indicazioni emergono dall’indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio, Unioncamere Emilia-Romagna e Unioncamere.
Il 2013 si è chiuso con una flessione del 5,6 per cento rispetto all’anno precedente. E’variazione negativa più consistente dal 2003. L’ultimo dato annuale positivo risale al 2007.
Lavoro e ammortizzatori sociali Nel 2013 le ore di cassa integrazione autorizzate (oltre 12.680.000) sono aumentate del 29,7 per cento rispetto al 2012. A riprova della lunghezza e profondità della crisi, il contributo più consistente è venuto dagli interventi in deroga (circa 4 milioni e 223 mila ore) in aumento del 72,1 per cento.
Il Registro delle imprese A fine 2013 le imprese attive nelle costruzioni erano 71.379 unità, 2.110 in meno (-2,9 per cento) rispetto ad un anno prima. La riduzione è più ampia tra le imprese operanti nei lavori di costruzione specializzati (-1.377 unità, -2,6 per cento) e più rapida per quelle attive nella costruzione di edifici (-3,6 per cento, -710 unità). La diminuzione è stata provocata dalle imprese individuali (-3,4 per cento) e dalle società di persone (-3,0 per cento). Altro scenario per le società di capitali che aumentano lievemente (+0,2 per cento), mentre è molto pesante la flessione per il piccolo gruppo delle “altre società”, i consorzi e le cooperative (-6,9 per cento).
