Una Stazione Biologica Meteo-climatica sperimentale, denominata “Italia”, frutto della cooperazione italiana e realizzata grazie alla collaborazione ed al lavoro di ricercatori dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e di volontari modenesi, è stata costruita in Costa Rica. La struttura nel cuore della Riserva naturale Karen Mogensen sarà inaugurata alla presenza del Vice Presidente della Repubblica di Costa Rica dott. Alfio Piva, del Ministro dell’Ambiente di Costa Rica dott. René Castro e dell’Ambasciatore italiano in Costa Rica dott. Francesco Calogero sabato 1 marzo 2014.
Il progetto di costruzione è iniziato nel febbraio 2011, sostenuto attraverso un primo finanziamento di alcune imprese modenesi e si è concluso grazie all’impegno dell’Associazione GEV Modena e dell’Associazione locale Asepaleco che ha messo a disposizione il terreno, legname da costruzione e tutta la logistica.
“Scopo della struttura – spiega il prof. Dario Sonetti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, animatore della iniziativa – è fornire una base logistica attrezzata per ricercatori e studenti italiani e costaricensi per lo studio e la didattica dell’ecosistema forestale tropicale e della sua preziosa biodivesità minacciata dai cambiamenti climatici in atto anche in questa parte del mondo. Per questo, oltre che di strumentazione per la ricerca biologica, sarà dotata di apparecchiature per la rilevazione dei dati metereologici e dei flussi di gas tra foresta e atmosfera con tecnologie all’avanguardia”.
La costruzione, immersa nella foresta tropicale, realizzata in legno, dotata di pannelli fotovoltaici e di una parabola per la comunicazione satellitare, è costituita da una piattaforma di 160 mq a 4 metri d’altezza e ospiterà un laboratorio scientifico, uno studio, un alloggiamento per i ricercatori e una saletta riunioni. All’esterno una stazione di telerilevamento meteo climatico.
La Stazione ha avuto il patrocinio dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, della Società dei Naturalisti e Matematici di Modena e delle Ambasciate dei rispettivi Paesi.
La decisione di installare in questo paese del centro America la nuova stazione muove in continuità con un progetto di cooperazione internazionale decentrata per la conservazione ambientale e della biodiversità, che vede Modena, attraverso l’impegno e l’apporto di docenti dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia ed il sostegno finanziario delle Province di Modena, Parma e Ferrara, presente in Costa Rica fin dal 1993, allorché si avviò la creazione della Riserva Karen Mogensen, di oltre 900 ettari, gestita dall’Associazione locale Asapaleco, con la quale le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Modena hanno firmato un accordo denominato “Foreste per sempre”.
“La Riserva – spiega il prof. Dario Sonetti – costituisce oggi una parte importante del corridoio biologico che attraversa la penisola di Nicoya, grazie all’opera di rigenerazione forestale effettuata che ha permesso un ripristino dell’ecosistema naturale ed il ritorno ad un alto grado di biodivesità.
Ma a livello scientifico non si hanno conoscenze circa le possibili ricadute sulla biodiversità e sulle attività umane, soprattutto legate all’agricoltura locale, che possono essere causate dai cambiamenti climatici in atto. La nuova stazione consente ora di poter colmare questo gap e di fornire preziose informazioni agli scienziati”.
COSTA RICA
La Costa Rica, piccolo Paese centroamericano, ha assunto, negli ultimi decenni, un importante ruolo come esempio di sviluppo ecosostenibile per tutta l’area del Neotropico. E’ un paese che, pur facendo parte dei paesi in via di sviluppo, ha sempre avuto un alto tasso democratico e tra l’altro ha rinunciato alle forze armate fin dal 1948, investendo in educazione e sanità. La credibilità acquisita a livello internazionale ha permesso al paese di farsi promotore e realizzatore di attività di difesa e utilizzo ecosostenibile delle risorse naturali, nei confronti di paesi circostanti afflitti da gravi problemi di degrado ambientale e socio-economico.