Con l’approvazione dell’Ordine del giorno sottoscritto e presentato congiuntamente dai gruppi PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia e IDV, il Consiglio comunale di Sassuolo, nella seduta straordinaria di martedì 25 febbraio, ha dato mandato al Sindaco di Sassuolo di chiedere la sospensione, fino allo scadere del prossimo PAL, ovvero al 2016, della Delibera regionale che prevede il trasferimento del servizio di chirurgia senologica dell’ospedale di Sassuolo.
Il documento, attraverso il quale il Consiglio comunale chiede inoltre di garantire che l’ospedale di Sassuolo mantenga il ruolo di HUB dell’area sud della provincia e sia sede della cosiddetta Breast Unit, unità operativa e multidisciplinare nella chirurgia del seno, ha ricevuto il voto favorevole di tutti i gruppi consiliari, ad eccezione del Consigliere della Lista Siamo Sassuolo, Franca Cerverizzo.
Nell’introdurre la seduta straordinaria del Consiglio comunale, convocata per ascoltare e dibattere sulla relazioni del Direttore generale dell’Ausl Mariella Martini, invitata a spiegare le ragioni della scelta di trasferire il servizio, e del Presidente dell’Associazione Per Vincere Domani, promotrice della raccolta firme per dire no al trasferimento del servizio, il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli si è soffermato sia sul metodo che sul merito della scelta.
Sotto il profilo metodologico il Sindaco ha nuovamente criticato il fatto che “una scelta di tale importanza per la collettività sia avvenuta senza comunicazione e preliminare confronto con gli enti locali interessati. Sul piano del merito si chiede, sulla base del dibattito e del confronto sui dati che confermano l’eccellenza dell’ospedale di Sassuolo, di andare verso un ripensamento di tale scelta. Siamo qui per confrontarci senza polemiche ed in modo costruttivo, tenendo in considerazione diversi fattori: le ragioni di un territorio che ha fortemente voluto ed investito negli anni affinché Sassuolo avesse un ospedale di eccellenza, le valutazioni tecniche legate ai dati di attività, e le circa 6000 firme di cittadini Sassolesi che chiedono chiarimenti sulla scelta effettuata e che l’ospedale non sia depotenziato”.
“La Delibera regionale riguardante il trasferimento del servizio di chiururgia senologica dell’ospedale di Sassuolo – ha affermato il Direttore generale dell’Ausl di Modena Mariella Martini – recepisce le indicazioni della letteratura internazionale, basata su evidenze scientifiche, che correla positivamente la sopravvivenza dei pazienti ad alti volumi di attività stabiliti, per il tumore al seno, in 150 casi di primi intereventi/annui, del chirurgo e dell’ospedale.
I risultati di tutti gli studi pubblicati fino al 2010 e relativi a circa 350.000 donne con cancro al seno conferma che sopravvivono più a lungo le donne operate da chirurghi che fanno molti interventi e che sono operate in ospedali in cui si fanno molti interventi.
I dati 2013 dell’attività dell’ospedale di Sassuolo evidenziano che le donne residenti nel distretto di Sassuolo sottoposte a primo intervento per cancro alla mammella sono state 137. Di queste, 40 sono state operate al Policlinico e 90 all’ospedale di Sassuolo. Stando a queste cifre l’ospedale di Sassuolo non raggiungerebbe la soglia richiesta.
Cosa cambia con il trasferimento? Se attraverso l’attuale percorso di diagnosi e cura, i casi di donne risultate positive al test in fase di screening erano oggetto di confronto tra chirurgo e oncologo e di trattamento chirurgico presso l’ospedale di Sassuolo, il nuovo percorso prospettato in conseguenza al trasferimento del servizio, trasferisce queste due fasi al Policlinico di Modena, sostituendo il confronto tra oncologo e chirurgo con l’esame del caso dal team interdisciplinare e gestendo, appunto, anche la fase chirurgica. Rimarrebbe all’ospedale di Sassuolo, oltre alla fase di screening, la fase finale del trattamento relativa alla terapia oncologica ed al follow –up”.
Contesta dati alla mano la decisione dell’Ausl di Regione e Ausl il Presidente dell’Associazione Per Vincere domani Carlo Rovatti secono il quale l’ospedale di Sassuolo ha già i numeri e le eccellenze per essere sede di Breast Unit, unità operativa multidisciplinare. Gestendo a Sassuolo, come già succede con risultati eccellenti per la chirurgia del tumore al colon, l’attività di chirurgia al seno per i centri di Vignola e Pavullo, si raggiungerebbero i 159 casi annui, sufficienti per garantire il raggiungimento della soglia indicata. L’ospedale di Sassuolo continuerebbe così ad esercitare il ruolo naturale di riferimento anche nella chirurgia del tumore al seno, per tutta l’area sud della Provincia e per un bacino di utenza di 250.000 persone. Ciò eviterebbe anche il gravoso costo sociale legato al trasferimento a Modena anziché a Sassuolo dei pazienti provenienti dalle aree montane”.
Nel corso del dibattito l’Assessore alla sanità Claudia Severi ha ribadito “la centralità e l’eccellenza della chirurgia dell’ospedale di Sassuolo. Prendiamo atto della rigidità con cui l’Ausl sta portando avanti la scelta assunta dalla giunta regionale; una scelta che, purtroppo, sembra non riconoscere ciò che di importante sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo l’ospedale di Sassuolo, con i suoi professionisti, già offre e di ciò che potrebbe continuare ad offrire; una scelta che inoltre non fornisce nessuna garanzia, soprattutto sul fronte dei tempi di attesa, legata al trasferimento del servizio in un ospedale già congestionato come è il Policlinico di Modena. Auspichiamo che i dati e le considerazioni di merito emerse questa sera siano attentamente valutate dalla dirigenza dell’Ausl e che tale decisione sia sospesa, almeno fino all’approvazione del nuovo Pal. Per ora ci atteniamo alle dichiarazioni dell’Assessore regionale alla sanità Lusenti, confermate dello stesso direttore dell’Ausl, secondo il quale non si procederà con il nuovo corso fino a che non si terrà un incontro con i sindaci del distretto”.
Ha ricordato l’incontro con i sindaci del distretto anche il Capogruppo PD Susanna Bonettini: “Pur non mettendo in dubbi i dati della letteratura scientifica – ha affermato – ribadiamo gli importanti dati riguardanti l’attività chirurgica dell’ospedale di Sassuolo, tanto più significativi quanto accompagnati da alti standard di qualità, anche alberghiera. Sassuolo si è battuta negli anni per avere questo ospedale ed è orgogliosa dei livelli di eccellenza oggi garantiti. Gli indirizzi politici devono considerare anche questi aspetti. Inoltre bisogna considerare anche gli effetti sul piano psicologico, così importante per una patologia di questo tipo, e legati alla consapevolezza di doversi trasferire a Modena”.
“Trasferendo questo servizio verrebbe a mancare un importante servizio di prossimità che assume una valenza fondamentale soprattutto per chi proviene dalla montagna – ha affermato il Capogruppo della Lega Nord Stefano Bargi. Non entriamo nel merito dei numeri ma invitiamo a considerare la situazione alla luce della scadenza stabilità al 2016. Il trasferimento della chirurgia senologica costituirebbe un ulteriore impoverimento di una struttura ospedaliera e sanitaria nata per essere riferimento dell’area sud della provincia. Un riferimento che ha tutte le possibilità per essere non solo mantenuto ma anche rafforzato”.
Per il Consigliere del gruppo Forza Italia Camilla Nizzoli “l’ipotesi di trasferimento è fonte di grande preoccupazione. Non ci si può permettere di perdere un servizio di eccellenza. Non può essere una delibera della giunta regionale a cancellare un servizio senza un preliminare confronto, senza comunicazione e senza che questo sia previsto dal PAL in vigore. Non può essere che firme raccolte da migliaia di cittadini siano considerate carta straccia dal Presidente della Provincia nonché Presidente della conferenza sanitaria provinciale. E non può essere che non siano date garanzie rispetto agli effetti del trasferimento sui tempi di attesa”.
Nell’esprimere “preoccupazione per il trasferimento del servizio che ridimensionerebbe l’ospedale di Sassuolo e limiterebbe l’opportunità di scelta degli utenti, il Consigliere di Forza Italia Massimo Benedetti ha chiesto al Direttore Ausl la disponibilità di dati relativi alla sopravvivenza degli utenti operati a Sassuolo”.
In risposta il direttore ha ricordato che i parametri fanno riferimento alla somma di migliaia di casi, sono calcolati su scala internazionale e non su numeri ridotti relativi alle singole realtà locali.
Il Consigliere della Lista Siamo Sassuolo Franca Cerverizzo motiva il suo voto contrario all’Ordine del giorno per la richiesta di sospensione, dichiarandolo inutile: “L’obiettivo non doveva essere la sospensione del provvedimento ma il ritiro della delibera della giunta regionale. Quella intrapresa dal Consiglio comunale non è la strada giusta”.
Nella sua replica il Direttore Generale dell’Ausl ha ammesso il proprio errore relativo al difetto di comunicazione preventiva: “Ho ritenuto, sbagliando, che la diversa organizzazione della rete senologica fosse una questione di mera competenza tecnica. Rimane confermata la centralità dell’ospedale di Sassuolo ed il proprio ruolo di riferimento per l’area sud. Le collaborazioni con Vignola e Pavullo ne sono una evidente dimostrazione. Non c’è in gioco una questione di risparmio ma di qualità delle prestazioni. E i dati scientifici ci indicano che la qualità in questo caso la fanno i numeri ed i volumi dell’attività. In questa logica abbiamo fatto una valutazione tecnica: Rafforzare una Breast Unit che opera ad alti livelli di eccellenza e che deve avere una stabilità di lavoro legata anche al fatto che il capo dei Chirurghi non debba spostarsi. Perché aspettare nel 2016 quando questo territorio è già in grado di garantire prestazioni di eccellenza? Le donne potranno continuare ad andare a curarsi dove vogliono. I tempi di attesa non dovrebbero peggiorare. Rimango disponibile per ogni altro confronto istituzionale che mi sarà chiesto”.
Resoconto a cura dell’Ufficio Stampa comunale