La Rete delle Associazioni modenesi di Cooperazione Internazionale, in merito alla Operazione denominata “Clean Up” , con cui nei giorni scorsi la Guardia di Finanza e la Direzione distrettuale antimafia hanno smantellato un’organizzazione criminale che spediva illegalmente rifiuti pericolosi in Africa, facendoli passare come beni frutto di raccolte di solidarietà, esprime la propria profonda indignazione e presa di distanza ed augura agli inquirenti di fare piena luce su questi reati che hanno creato opacità e ombre sul mondo associativo modenese.
Si precisa che le 2 false Onlus di copertura con cui, per superare i controlli doganali, venivano inviate in discariche abusive di Ghana e Nigeria tonnellate e tonnellate di rifiuti speciali, non avevano sede in Provincia di Modena, come riferito da alcune agenzie di stampa, bensì in provincia di Verona, e che a Modena erano completamente sconosciute e pertanto di impossibile segnalazione e isolamento da parte del mondo associativo locale.
La Rete modenese esprime la propria condanna ed esecrazione nei confronti dei trafficanti di rifiuti pericolosi e di chi ha creato e gestito fittiziamente le due Onlus, create per falsi progetti di solidarietà con popoli africani, ma in realtà costituite per garantire una copertura formale ai traffici, attraverso l’emissione di fatture pro-forma giustificative delle esportazioni verso il continente africano con circa 50 containers al mese.
Nei mesi scorsi la Rete modenese ha realizzato un censimento, grazie alla collaborazione e alle informazioni raccolte presso i Comuni, la Provincia, il Centro Servizi Volontariato, la Regione, l’Agenzia delle Entrate, di tutte le forme associative operanti sul territorio provinciale, accertando la presenza e l’opera di solidarietà di ben 127 associazioni, per lo più di medie e piccole dimensioni, distribuite su 32 comuni e operanti su 68 Paesi di 4 continenti. Un patrimonio importante, segno di una società ancora molto solidale e attiva nonostante la crisi, che non dovrà essere messo in ombra dal comportamento di bande criminali che, per raggiungere i propri scopi, non hanno esitato a sfruttare le prerogative dell’associazionismo e del buon nome della solidarietà internazionale, offuscandone la credibilità.
Nelle settimane scorse il censimento è stato già spedito a tutti i Comuni e altrettanto verrà fatto nei confronti di Fiamme Gialle e Agenzia Entrate, affinchè possano più facilmente vigilare in merito alla presenza di soggetti estranei alla vera solidarietà.
La Rete delle Associazioni di cooperazione internazionale assicura la massima collaborazione nella vigilanza contro l’infiltrazione criminale e invita i cittadini e le istituzioni modenesi a continuare a dare sostegno alle iniziative di solidarietà nei confronti delle popolazioni indigenti del Sud del Mondo, nei confronti delle quali non si vorrebbe ricadessero le conseguenze del calo di fiducia di donatori, pubblici o privati, a seguito di isolati casi di reato.
(Per la Rete – Dr. Marco Sassi)