L’ITCG Baggi quest’anno vuole dare rilievo alla giornata della donna ricordando le donne vittime di violenza, un fenomeno in aumento nel nostro paese. Tutti gli studenti dell’Istituto, sabato 8 marzo, saranno protagonisti di attività pensate per riflettere sul tema della violenza contro le donne, sia quella fisica che quella psicologica, quella che nasce all’interno di rapporti di coppia non sani, minati dalla dipendenza affettiva.
Tre sono le attività organizzate per e dagli studenti del Baggi.
Una mostra (Lei) sul tema della violenza fisica e psicologica composta da fotografie, realizzate da un gruppo di studenti delle classi 4A SIA, 5B ERICA, 4A AFM, che è visitabile nell’atrio della scuola fino a venerdì 7 marzo.
Sabato 8 marzo gli alunni saliranno le scale che conducono all’atrio tra numerose paia di scarpe femminili rosse diventate simbolo internazionale della lotta alla violenza e agli abusi nei confronti delle donne.
Nella prima parte della mattina le classi del triennio poi ascolteranno, insieme ai loro insegnanti e la preside, la testimonianza della sig.ra Giovanna Ferrari, autrice del libro «Per non dargliela vinta. Scena e retroscena di un uxoricidio» (edizioni Il ciliegio, 2012) che racconterà la tragedia dell’uccisione della figlia Giulia di trent’anni ad opera del marito, avvenuta l’11 febbraio 2009 a San Michele dei Mucchietti e rifletteranno con lei e con la psicologa dott.ssa Federica Benatti sulla complessa realtà della violenza all’interno delle relazioni di coppia.
Nella seconda parte della mattina, le classi del biennio ed i loro insegnati, con la collaborazione di Chiara Mori presidente dell’Associazione Civico 27, che opera nella provincia di Modena e promuove la cultura delle relazioni attraverso le arti e in particolare il teatro, realizzeranno un flash mob e saranno protagoniste di una maratona di lettura di testi in prosa e in poesia sul tema della violenza sulle donne.
Il Baggi, insieme all’assessore alla cultura Claudio Corrado che sarà presente ad una parte delle attività, vuole così riflettere sulle dinamiche dei rapporti violenti tra uomo e donna e ricordare la sofferenza e le tragedie senza voce che tante donne hanno vissuto e continuano a vivere.