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Carpi, approvato il Piano Anticorruzione dal Consiglio comunale

Il Consiglio comunale di Carpi nella seduta del 27 febbraio scorso ha approvato il Piano Triennale Anticorruzione e il Programma Triennale della Trasparenza; uno strumento, ha spiegato illustrando la delibera l’assessore Cinzia Caruso, che punta alla prevenzione lasciando alle forze dell’ordine e alla magistratura la repressione degli eventuali reati e dei fenomeni di illegalità che riguardano la pubblica amministrazione, “un Piano pluriennale con una declinazione annuale delle azioni da intraprendere, un Piano obbligatorio in base alla Legge 190, redatto per il nostro Comune dal Segretario generale condividendo con la Giunta la modalità dello strumento, calato il più possibile nella realtà locale, coinvolgendo direttamente i dipendenti dell’ente”. Nel Piano si evidenziano le aree di rischio, ad esempio quelle legate all’affidamento dei lavori e delle forniture, i rischi specifici, la valutazione dei processi e dei rischi in termini di probabilità di accadimento nell’attività concreta degli uffici, definendo infine le azioni che possono prevenire atti corruttivi. Del Piano fa parte anche il Programma Triennale della Trasparenza, il cui strumento principale è la sezione Amministrazione Trasparente visibile sulla Rete Civica Carpidiem. Prevista per il 2014 anche l’organizzazione della prima Giornata della Trasparenza, che sarà l’occasione per fare conoscere alla città e alla stampa proprio la sezione di cui sopra. “Questa delibera sarebbe di competenza della Giunta ma abbiamo pensato – ha concluso Caruso – che vista la valenza della stessa fosse giusto portarla all’attenzione del Consiglio comunale”.

Dopo che il Segretario Generale Anna Messina ha risposto ad alcune domande di Andrea Losi, capogruppo di Carpi 5 Stelle (sui termini di validità del Piano, il Collegio di Valutazione, il Club della Trasparenza, la rotazione dei dirigenti nelle Commissioni di valutazione, il fatto che siano stati i dirigenti comunali a definire le probabilità dei rischi corruttivi) ha preso la parola il capogruppo del PdL Roberto Andreoli: Andreoli ha spiegato come la fruibilità della Rete Civica sia migliorabile sotto diversi aspetti, e come si debba fare attenzione nell’ambito del Piano  Anticorruzione agli affidamenti diretti di valore minore di un milione di euro “che sospetto vengano volutamente divisi in più parti – ha detto – quando sono di valore superiore proprio per non dover incorrere nelle norme legate all’indizione di un bando di gara; cito ad esempio il caso dei lavori al Palazzo dei Pio. E ricordo tanti casi di bandi errati o ripetuti più volte. La rotazione dirigenziale è fondamentale, così come sarebbe utile la verifica dell’utilità della figura del Direttore Generale e del lavoro da lui svolto”. L’intervento della capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti ha dal canto suo provocato una serie di reazioni nell’aula del Consiglio, soprattutto perché ha citato l’Ufficio tecnico del Comune parlando di “piccola corruzione” e del fatto che “i cittadini carpigiani pensano ad esso in questo caso” e di “accuse a dipendenti mai verificate e controllate”. “A chi spetta l’onere della prova? L’assessore vuol farsene carico? Si danno i progetti sempre agli stessi e dal 2009 ho una interpellanza nel mio computer al riguardo. Spero che nell’ambito di questo Piano – ha concluso – il Comune faccia la stessa pubblicità fatta a suo tempo al Difensore Civico alla possibilità dell’Accesso Civico agli atti”.

Il Presidente del Consiglio comunale Giovanni Taurasi a questo punto ha preso la parola per invitare Pivetti a denunciare fatti specifici, se conosciuti, all’autorità giudiziaria. “Il silenzio avvalora il fatto. Siamo i primi a voler sapere proprio a tutela del Consiglio di cui anche lei fa parte”. Pivetti ha replicato così: “ho già fatto quello che dovevo, da parte degli uffici comunali ho trovato una semi collaborazione e vorrei sapere qual è l’atteggiamento dell’ente locale”. Andrea Losi è intervenuto criticando anch’egli la scarsa utilizzabilità della Rete Civica e in particolare della sezione Albo Pretorio, chiedendo come mai il Consiglio non fosse stato coinvolto nella fase di redazione del Piano Anticorruzione e domandandosi se fosse lecito che poco prima delle elezioni si nominassero tre dirigenti a tempo determinato tra Unione e Comune. Marco Bagnoli (Pd) dal canto suo ha invece affermato che questa delibera è un punto di partenza, che sono necessarie nuove modalità per formare anticorpi anti corruzione nell’amministrazione comunale e un’azione di costante miglioramento interpretando lo spirito reale del tema. Anche il capogruppo Pd Davide Dalle Ave ha spiegato che questa delibera era un atto importante, “in un contesto di buona amministrazione però e ciò va sottolineato. Cominciamo a fare distinzioni sennò facciamo qualunquismo di fondo”.

Argio Alboresi (capogruppo della Lega Nord) ha criticato la maggioranza perché non ha mai dato l’opportunità alla minoranza di fare controlli, pur spiegando che la direzione nella quale va questo Piano è giusta. Roberto Benatti (PdL) ha detto invece che “parlare di un’isola felice è sbagliato e che di fronte a certi fenomeni è sbagliato anche abbassare la guardia. Se si hanno dei sospetti si deve andare in Procura, con dei bla bla bla non si va da nessuna parte. Più che di corruzione parlerei di chiusure di occhi degli uffici nei confronti di qualcuno vicino politicamente”. Rispetto al rinnovo dei dirigenti in scadenza Benatti ha affermato che l’ente locale poteva non farlo attendendo che fosse il ricambio naturale a garantire nuove professionalità: “e invece si è deciso di indire un concorso per stabilizzarne alcuni prima della fine della legislatura. Rispetto alla trasparenza ci vorrebbe una sorta di Revisore dei Conti, qualcuno di terzo; e nella sezione Amministrazione Trasparente del sito auspicherei ci fosse uno spazio per le segnalazioni anonime da parte dei cittadini”. Il Sindaco Enrico Campedelli è poi intervenuto per criticare le parole di Pivetti, ricordato che i concorsi non sono stati voluti per stabilizzare qualcuno ma per evitare un ’buco’ temporale e lasciare così scoperti i ruoli apicali per sei mesi. “E inoltre il Direttore Generale presto non ci sarà più, perché Carpi ha meno di 100 mila abitanti e la legge non lo prevede”. Dopo brevi interventi delle consigliere Maddalena Zanni e Maria Grazia Lugli (Pd) l’assessore Caruso ha ripreso la parola per spiegare “che è sbagliato avere un approccio poliziesco alla materia: questa delibera non è il Regolamento dei controlli ma un’altra cosa. Condividiamo la necessità di migliorare la fruibilità del sito e mi stupisco che, dopo che abbiamo rinviato l’esame in Consiglio del tema proprio per permettere gli approfondimenti e i chiarimenti, ci siano lamentele sul ruolo dei consiglieri. Concludo ricordando che le assunzioni a tempo indeterminato dei dirigenti sono contenute nel Decreto Brunetta del 2010”.

Il Piano Triennale Anticorruzione e il Programma Triennale della Trasparenza sono stati votati da Pd e PdL, con l’astensione degli altri gruppi presenti in aula.

Approvata (questa volta all’unanimità) dal Consiglio comunale nella seduta del 27 febbraio scorso anche la modifica e l’adeguamento delle definizioni urbanistiche contenute nelle Norme Tecniche Attuative del Prg vigente e l’individuazione del parametro correttivo previsto in base alla Legge regionale 15 del 2013.

















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