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Approvato da Emilia-Romagna e Toscana un protocollo di intesa e cooperazione tra i rispettivi sistemi sanitari regionali

medici-donnaUn protocollo di intesa e cooperazione tra Regione Emilia-Romagna e Regione Toscana per confrontare e condividere linee di sviluppo comuni per i due sistemi sanitari regionali. Il documento, approvato oggi dalla giunta regionale, verrà siglato dagli assessori regionali alla salute di Emilia-Romagna, Carlo Lusenti, e della Toscana, Luigi Marroni. Con il protocollo, di durata biennale, le due Regioni intendono avviare un percorso di collaborazione, confronto e scambio di esperienze per lo sviluppo dei rispettivi sistemi sanitari.

“Con questo accordo – ha spiegato l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti – si rafforza ulteriormente la collaborazione tra due sistemi sanitari regionali che sono leader per qualità di servizi e prestazioni. Vogliamo potenziare le occasioni di scambio e confronto per realizzare azioni comuni e soluzioni innovative, con l’obiettivo di migliorare ancora sia la qualità dell’assistenza che l’efficienza organizzativa”.

“Abbiamo voluto raccogliere la sfida di uno sviluppo cooperativo dei due sistemi regionali – dichiara l’assessore per il Diritto alla salute della Regione Toscana, Luigi Marroni – per operare scelte fondate su maggiori possibilità di approfondimento e su esperienze più variegate di quanto sia possibile restando all’interno di una sola regione”.

Emilia-Romagna e Toscana, entrambe dotate di servizi sanitari all’avanguardia nel panorama nazionale, hanno dato grande valore allo sviluppo dei servizi territoriali, alla razionalizzazione della rete ospedaliera, alla costruzione di reti cliniche e di servizi, e in più occasioni hanno manifestato reciproco interesse alle rispettive scelte di politica sanitaria. Interesse e confronto che negli ultimi anni è andato crescendo, per le iniziative di volta in volta assunte nell’individuazione di soluzioni innovative, in particolare su aspetti come l’equità di accesso alle cure.

Tra l’altro, nel dicembre 2011 era già stato approvato tra le due Regioni un accordo triennale per la gestione della mobilità sanitaria, attraverso il quale ciascuna Regione intende garantire ai propri cittadini le necessarie forme di assistenza, con modalità che rispettino gli standard di qualità, siano logisticamente vicine alla residenza e siano facilmente fruibili dai cittadini.

Per accrescere le occasioni di scambio e approfondimento, viene firmato ora questo nuovo protocollo, finalizzato a sviluppare i rispettivi servizi sanitari regionali. Ciò avverrà attraverso la condivisione delle tematiche di riordino degli assetti istituzionali, degli indirizzi relativi alla riorganizzazione dei servizi ed all’implementazione di modelli sanitari innovativi; la predisposizione di percorsi formativi per i professionisti coinvolti nei processi di riorganizzazione e di governo clinico; la condivisione di progetti di ricerca in tema di organizzazione sanitaria, governo clinico e HTA (Health Tecnology Assessment); il confronto dei rispettivi processi di autorizzazione, accreditamento istituzionale ed accordi contrattuali nell’ottica del miglioramento dei livelli qualitativi del sistema dei servizi; la valutazione congiunta delle ricadute sui cittadini delle politiche sanitarie nazionali e regionali; la condivisione di strumenti di valutazione degli esiti delle cure, dell’efficacia e dell’appropriatezza delle prestazioni erogate e dell’efficienza dei servizi.

Con il protocollo si individua una Cabina di regìa, costituita dai due direttori generali competenti, cui è deputata, attraverso uno specifico Piano operativo, l’individuazione delle specifiche linee progettuali, dei rispettivi responsabili e degli eventuali gruppi tecnici di supporto.

 

















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