Si torna nuovamente a discriminare la Fiom/Cgil nelle aziende del gruppo Fiat, impedendo ai sindacalisti Fiom di tenere assemblee retribuite durante l’orario di lavoro. È successo stamattina in Maserati Auto Spa a Modena, quando la Fiom si è presentata ai cancelli dell’azienda per chiedere di svolgere l’assemblea in concomitanza con la Uilm e le altre organizzazioni sindacali.
“Non ci è stato concesso di entrare – afferma Massimo Valentini della Fiom/Cgil Modena – con la motivazione che le 10 ore di assemblee sindacali annue previste dal CCSL (Contratto collettivo specifico di lavoro del Gruppo Fiat), erano già state prenotate dalle altre organizzazioni sindacali”.
“E’ una chiara discriminazione verso la Fiom – continua il sindacalista – visto che l’11 febbraio scorso nello stabilimento Fiat San Matteo di Modena (via Pico Mirandola) all’assemblea prenotata anticipatamente dalla Fiom hanno potuto partecipare anche le altre organizzazioni sindacali, Fim/Cisl e Uilm/Uil hanno infatti tenuto in concomitanza le loro assemblee. In quel caso, la direzione aziendale non ha avuto nulla da eccepire e ha lasciato loro svolgere l’assemblea”.
Alle ore 16 di oggi pomeriggio, lunedì 10 marzo, la Fiom/Cgil tornerà a presentarsi in Maserati alla seconda assemblea aziendale, quella pomeridiana rivolta ai lavoratori giornalieri, che si attende molto partecipata. La Fiom/Cgil si augura di essere ammessa all’assemblea e di non dover ricorrere nuovamente alle vie giudiziarie per poter veder applicata la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 2013 che ha riconosciuto la Fiom sindacato legittimo e soggetto negoziale, anche se non firmatario del CCSL.
La Rsa Fiom/Cgil di Maserati Auto ha messo all’ordine del giorno delle assemblee odierne problemi importanti riferiti alla produzione nello stabilimento modenese
Da settimane la Rsa Fiom denuncia infatti problemi seri di lavorazione nel reparto scoccatura; la secca riduzione dei volumi di produzione con il passaggio da 14-16 auto al giorno sino ad alcuni mesi fa, alle 6-8 auto attuali; la mancata consegna di molte vetture Alfa 4C da giorni ferme nei parcheggi interni; il futuro dei circa 100 operai e tecnici provenienti dalla Fiat di Cassino arrivati a Modena oltre due mesi fa per motivazioni produttive.
Su queste questioni la Fiom ha chiesto un incontro all’azienda, che coinvolga anche le altre organizzazioni sindacali Fim e Uilm, per avere risposte certe e chiarificatrici sul futuro dello stabilimento del Tridente e tranquillizzare sulle tanti voci di depotenziamento produttivo.
La Fiom auspica un incontro al più presto con l’azienda, in caso di mancate risposte saranno messe in atto iniziative sindacali.
(Massimo Valentini Fiom/Cgil Modena)