Augusto nella terra della via Emilia: è il filo conduttore della 22esima edizione delle Giornate Fai di Primavera, sabato 22 e domenica 23 marzo, organizzate dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) in Emilia-Romagna. La ricorrenza del bimillenario dalla morte del primo imperatore romano (19 agosto 14 d.C), celebrato dal Fai in tutta Italia, acquista un valore particolare nella terra della via Emilia che va da Rimini a Piacenza, da Ariminum a Placentia. E attorno alla quale i legionari congedati ebbero in dono terre da coltivare, formando un tessuto agricolo particolare le cui tracce sopravvivono ancora oggi.
Le Giornate Fai di Primavera sono due giorni dedicati all’arte e alla cultura, in cui vengono aperti al pubblico in tutta Italia palazzi, musei, residenze, parchi e siti solitamente chiusi ai visitatori. Spazi sconosciuti e chicche segrete.
La manifestazione è stata presentata questa mattina nella sede della Regione Emilia-Romagna, a Bologna, presenti tra gli altri l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, la presidente regionale Fai Marina Senin Forni, la referente regionale Fai Barbara Rossi, Renata Curina e Paola Desantis della della Soprintendenza ai Beni archeologici dell’Emilia-Romagna.
Mezzetti ha tra l’altro sottolineato come “iniziative come quella del Fai, con la loro positiva insistenza, vanno nella giusta direzione di un approccio non mercantile ma valorizzante il nostro patrimonio di beni culturali, in Italia in uno sciagurato quanto esecrabile stato di abbandono”.
In Emilia-Romagna i beni aperti sono 46 in 20 località con 1440 studenti dei licei a fare da guide, “aspiranti ciceroni”, in uno scambio e un incontro fra generazioni. E il “Ponte fra culture” è costituito da speciali visite guidate in lingue straniere dedicate a chi non conosce la lingua italiana o desidera seguire le visite in un’altra lingua.
Augusto è il riferimento primo delle Giornate di quest’anno: dall’Arco a lui dedicato a Rimini, dal Ponte di Tiberio a Savignano sul Rubicone, il distendersi verso Ravenna, il Teatro Romano di Bologna, i passaggi per Modena e Reggio fino al porto fluviale di Piacenza.
Le visite Fai si allargano però come sempre anche a uno spettro più largo. Così a Bologna sarà aperto, oltre che il palazzo comunale in piazza Maggiore, il palazzo Gaudenzi di via Galliera, architettura classica con successivi affreschi di Gaetano Gandolfi e Serafino Barozzi. A Forlì visite all’Asilo Santarelli, prima scuola laica per l’infanzia nella Romagna papalina e a Modena al complesso monacale delle Suore Domenicane, gioiello nascosto nel cuore della città. A Salsomaggiore alle Terme Berzieri e a Brisighella al Teatro M. Pedrini. A Comacchio, si potrà percorrere l’affascinante tragitto dalla Loggia del Grano ai Treponti, al Duomo. A Ferrara aperta l’Opera Pia Braghini-Rossetti e a Cesena un viaggio nella cultura fra Casa e Biblioteca Comandini.
Il Fai, in Emilia-Romagna, è rappresentato da una Presidente Regionale, una Referente Regionale e da 10 Delegazioni, 10 Gruppi Fai, 10.646 aderenti e più di 200 ragazzi aderenti ai Gruppi Fai Giovani Emilia-Romagna.