Curioso ritrovamento archeologico a
Modena. I resti di una necropoli tardoromana, databili fra la fine del III e gli inizi del V secolo dopo Cristo, sono stati rinvenuti a Fossalta, nell’ area immediatamente a ridosso della via Emilia, durante i lavori di ampliamento, singolare
coincidenza, di una ditta di onoranze funebri, la Cofim di Gianni Gibellini.
Gli accertamenti preliminari, conclusi nelle scorse
settimane, hanno portato alla luce una ventina di sepolture a inumazione e due incinerazioni, conservate al di sotto di un potente strato alluvionale. Sono state recuperate anche numerose
monete in bronzo, in prevalenza di eta’ costantiniana, vetri, ceramiche, strumenti metallici e in osso lavorato.
Questa mattina al Museo Civico archeologico di Modena sono stati presentati i reperti recuperati. Accordi fra la Cofim e la Soprintendenza ai beni archeologici dell’ Emilia Romagna hanno
consentito il recupero delle strutture attraverso uno scavo stratigrafico diretto da Nicoletta Giordani, funzionario della Soprintendenza, e coordinato da Xabier Gonzales Muro, dottore di ricerca in topografia antica all’ universita’ di Bologna. Nei
laboratori della Soprintendenza, a Bologna, sono attualmente in corso i restauri dei reperti rinvenuti a Fossalta. Oltre allo studio dei resti archeologici e’ stato avviato anche quello dei resti antropologici, in collaborazione con l’ Istituto di medicina legale del Policlinico di Modena, paleobotanici e microbiologici.