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Il paziente più giovane: al Rizzoli di Bologna operato neonato di sei giorni

Ist-Ortop-Rizzoli-BoNon si poteva attendere, o il braccio del bambino sarebbe stato irreversibilmente compromesso nella crescita. Così all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna un neonato di sei giorni è stato operato, stabilendo un record nella storia del reparto di Ortopedia Pediatrica diretto dal dottor Onofrio Donzelli: “C’era un’indicazione assoluta a intervenire chirurgicamente, a differenza di quanto accade comunemente per i problemi ortopedici e traumatici in età neonatale: per problemi di altra natura gli interventi su bambini anche appena nati non sono rari, ma questo non accade di norma in ortopedia per motivi legati all’accrescimento osseo e si interviene quindi a maggiore età o quando il peso arriva ad almeno 5 Kg. In questo caso oltre alla gravità della lesione scheletrica, messa ben in evidenza dal collega ecografista, si stava instaurando un progressivo deficit nervoso periferico valutato dai colleghi fisiatri, che hanno trovato il modo di eseguire particolari test elettrici sull’arto. Così abbiamo tarato le competenze della nostra équipe sulla particolarità anagrafica del paziente, un impegno molto intenso degli anestesisti, visto che l’intervento è stato eseguito in anestesia generale. Tutto il personale della sala operatoria e del reparto pediatrico si è prodigato per creare le migliori condizioni di assistenza per il piccolo e i suoi genitori.” Al neonato è stato applicato un gesso, il decorso post operatorio è stato ottimale, i controlli eseguiti successivamente hanno confermato la perfetta riuscita dell’intervento, premessa di un buon recupero della funzionalità del braccio. La Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica del Rizzoli, centro di riferimento nazionale e regionale, opera ogni anno oltre duemila bambini, per problemi ortopedici complessi quali l’allungamento degli arti nelle ipoplasie congenite e nelle dismetrie, la lussazione congenita dell’anca, il piede torto, patologie scheletriche nell’ambito di malattie rare fino all’età di 16 anni e tutta la patologia traumatica fino all’età di 14 anni.

















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