Torna nel reggiano la “truffa dell’asfalto”. A tentarla, a Reggio Emilia, alcuni cittadini di origine anglosassone, probabilmente irlandesi, con la collaborazione di compiacenti cittadini rumeni ora finiti nei guai grazie all’attività condotta l’altro pomeriggio dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia. I primi, ovvero gli irlandesi ritenuti dai Carabinieri i capi dell’organizzazione, vestiti in maniera distinta si presentano come ditte che hanno terminato di recente lavori in appalto con comuni o altri enti pubblici, a cui sarebbe avanzato del bitume disponibile per lavori di asfaltatura – di piazzali privati – che effettuano a titolo gratuito. Terminati i lavori però vengono richiesti compensi esosi che vengono pretesi anche in tono minaccioso. Un imprenditore di Reggio Emilia non è caduto nella trappola, anzi ha avvisato il 112 dei Carabinieri di Reggio Emilia il cui rapido intervento a consentito di bloccare 4 cittadini rumeni aventi un età compresa tra i 20 e i 28 anni, tutti senza fissa dimora, chiamati a rispondere del reato di tentata truffa aggravata. E’ questa l’accusa mossa dai Carabinieri reggiani ai quattro, presunti membri di una più ampia banda di delinquenti che i militari sospettano essere capeggiata da due anglosassoni, probabilmente irlandesi, dileguatisi prima dell’arrivo dei Carabinieri.
La cosiddetta ‘truffa dei camion di asfalto avanzati’, messa a segno in tutta Italia ai danni di piccoli imprenditori, artigiani, società con capannoni purché abbiano un piazzale di proprietà in terra battuta da asfaltare, dopo qualche anno si riaffaccia nel reggiano. Il copione è sempre lo stesso: si presenta dal titolare un uomo elegante, che viaggia a bordo di una vettura con targa inglese, che dice di avere camion di asfalto in avanzo da dei fantomatici grandi lavori effettuati nei pressi, per cui, siccome i costi di smaltimento dell’asfalto non gli convengono, si offre per asfaltare il piazzale della ditta gratuitamente. Dopo l’ok, giunge sul posto un vero e proprio team di operai e macchinari che si mettono all’opera. Il lavoro viene sempre svolto nel modo più rapido e apparentemente impeccabile, ma tecnicamente fatto male con la sistemazione grossolana di tombini e avvallamenti. Nel caso portato alla luce dai Carabinieri di Reggio Emilia grazie alla collaborazione dell’imprenditore reggiano truffato, il raggiro è consistito nel proporre gratuitamente i lavori per poi gonfiare i metri quadrati asfaltati pretendendo quindi il compenso aggiratosi nel caso in specie a 4.000 euro. A pretendere i soldi colui che ha proposto l’affare ovvero un uomo anglosassone distinto riuscito a dileguarsi unitamente ad un complice prima dell’arrivo dei Carabinieri reggiani che tuttavia sono riusciti a bloccare il team di operai che ha svolto i “lavori” finito nei guai con l’accusa di tentata truffa aggravata.
E ora caccia ai capi della banda la cui fuga potrebbe aver i giorni contati. I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia nell’occasione lanciano l’allarme invitando tutti i reggiani che dovessero incappare in tali proposte a prendere contatto immediatamente con il 112.