La Giunta Comunale di Fiorano Modenese ha approvato un ordine del giorno nel quale esprime il proprio sostegno a tutti gli attori impegnati nel progetto dell’Hospice territoriale; ribadisce la propria convinzione sulla necessità che tale opera venga realizzata; auspica in questa fase di rinnovo istituzionale, che le prossime Amministrazioni facciano proprio questo obiettivo come priorità a breve termine; si rende disponibile a sostenere tutte le iniziative che nel frattempo si ritenga opportuno organizzare.
La Giunta Comunale è partita dalla constatazione che negli ultimi 30 anni è significativamente mutato il modo di prendersi cura degli adulti che muoiono a causa di neoplasie; si sono affermate le cure palliative e sono stati individuati e realizzati, quando necessari, i luoghi in cui metterle in atto (Il domicilio prima di tutto, le Cure Palliative e gli Hospice). Questo patrimonio di cultura, di conoscenza, di capacità organizzative e di strutture si è progressivamente rivolto a vecchie e nuove patologie che presentano nella loro fase avanzata punti in comune con la patologia neoplastica evoluta (Aids, Sclerosi Multipla, Sclerosi laterale Amiotrofica, gravi bronco-pneumopatie croniche) con risultati altrettanto vantaggiosi per i malati.
Un intervento corretto in un paziente terminale, non può essere standardizzato; il malato inguaribile non può ottenere salute, ma può chiedere ed ottenere qualità di vita. La risposta della medicina non può che essere quella di spostare la sua attenzione dalla malattia alla persona ed ai suoi bisogni; deve cessare di essere essenzialmente causale per essere sempre più palliativa. D’altra parte l’edonismo della nostra società esalta i valori della vita soprattutto nella espressione della efficienza fisica, quindi rifiuta la morte e ne attua un primo distacco separando da sé chi sta per morire, in pratica con il ricovero ospedaliero. Il malato che muore è quindi isolato, in un luogo estraneo, tra estranei; respinto da una società che nega la morte, non considerato da una medicina tutta protesa nel progetto della sconfitta della morte.
In seguito a queste considerazioni – sostiene la Giunta di Fiorano – uno dei luoghi in cui la medicina può svolgere una sua funzione di supporto alla famiglia e al morente è l’Hospice. L’Hospice non è il luogo dove si va a morire, bensì un luogo dove trascorrere serenamente con le proprie cose ed i propri familiari tutta la vita che rimane da vivere.
Le prime strutture a cui viene dato il nome di Hospice, erano quelle case, alloggi o conventi che nel medioevo erano dei punti di accoglienza, di ristoro e di riposo per i viaggiatori. L’Hospice non è solo per i malati, molto spesso anche le famiglie sono totalmente impreparate ad affrontare dal punto di vista psicologico e fisico il vivere accanto ad un malato destinato a morire. Infatti più il malato si aggrava, più i familiari sentono la necessità di essere informati riguardo la prognosi e le cure, subentra uno stato di impotenza, di inadeguatezza alla situazione, una incapacità di gestire. Un buon rapporto con i familiari diventa spesso un rilevante sostegno emotivo per il malato e permette al familiare stesso di meglio gestire e tollerare questa difficile prova.
Con questi presupposti la Giunta ha preso atto che la “Carta europea dei diritti del malato” ribadisce il diritto ad evitare le sofferenze ed il dolore non necessari (art.11) e il diritto ad un trattamento personalizzato (art.12); che il modello organizzativo dell’Hospice attua modalità operative, relazionali e ambientali che rispecchiano questa filosofia di controllo del dolore fisico e di cura fondata sull’ascolto e sulla comprensione dei bisogni, delle aspettative delle persone e delle loro famiglie, sulla personalizzazione degli interventi, sull’attenzione ai particolari per creare il più possibile un clima accogliente; che nel “Piano attuativo locale” (PAL) della Provincia di Modena, all’art.3.2.6, è previsto che “la politica delle cure palliative si sviluppa pertanto nella direzione di soluzioni extra ospedaliere con tre tipologie di setting di cura: domiciliare, residenziale e di Hospice territoriale”.
La Giunta ha altresì considerato: che è interesse e volontà dei Comuni dell’Area Sud prevedere a breve termine la costruzione e l’attivazione di un Hospice territoriale; che il Comune di Castelvetro ha espresso la propria intenzione a mettere a disposizione un’area di proprietà comunale per la realizzazione dell’opera; che sono presenti e attive sul territorio di riferimento due associazioni disponibili a partecipare al progetto, essendo questo parte integrante della loro missione.
Le due associazioni sono gli “Amici per la vita” (svolge la propria attività nei distretti di Sassuolo e Vignola garantendo un supporto alle famiglie con malati affetti da patologie neuro muscolari o neoplastiche gravi. Svolge la propria attività con volontari formati, con il finanziamento di fisioterapisti, di psicologi per il malato e per i caregiver. Inoltre promuove iniziative di sensibilizzazione e di formazione a supporto dei servizi istituzionali) e “Per vincere domani”: (si dedica al sostegno e alla crescita dell’assistenza oncologica anche attraverso l’acquisto di apparecchiature medicali specifiche, attrezzature mediche, finanziamento di medici, finanziamento della ricerca-oncologica e all’umanizzazione degli spazi ospedalieri destinati ad accogliere i pazienti oncologici nel loro percorso di cura”;
Infine la Giunta ha preso atto che le sopraddette associazioni stanno già attivandosi per organizzare una rete promozionale e informativa rivolta alla cittadinanza; che ad oggi sono in corso trattative con associazioni ed enti transnazionali che hanno espresso disponibilità a sostenere finanziariamente il progetto.
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