Servizi che si avvicinano ai cittadini, promozione della salute, partecipazione dei cittadini, integrazione tra professionisti e tra servizi sanitari e sociali, presa in carico delle patologie croniche. Sono questi gli obiettivi che connotano l’identità delle Case della salute, strutture sanitarie che uniscono i percorsi di cura e assistenza e che rappresentano una delle novità più rilevanti del PAL, Piano Attuativo Locale, nell’ambito dei servizi territoriali. Stamattina a questo percorso che interessa l’intera provincia di Modena si è aggiunto un fondamentale tassello grazie all’inaugurazione a Fanano della Casa della salute ‘Cimone’.
La ‘Casa della salute’ rappresenta un nuovo modello organizzativo del sistema sanitario che mira a rispondere ai bisogni di salute del territorio, sempre più spesso legati all’assistenza e alla presa in carico di pazienti cronici e non autosufficienti. Un aspetto particolarmente importante in territori, come l’Appennino, dove una parte consistente della popolazione è rappresentata da persone con più di 65 anni di età (nei tre comuni sono circa il 30 per cento dei residenti). La nuova organizzazione dei servizi permette ai Medici di Medicina Generale e agli altri operatori socio-sanitari (infermieri, medici di continuità assistenziale e specialisti) di lavorare, fianco a fianco, nella stessa struttura. Un’idea forte, nata per offrire all’utente la garanzia di un’assistenza di qualità e una maggior tutela nella presa in carico dei percorsi terapeutici e assistenziali.
La Casa della Salute ‘Cimone’ è a disposizione dei cittadini dei comuni di Fanano, Sestola e Montecreto e serve una popolazione di oltre 7 mila persone (un terzo delle quali hanno più di 65 anni) su un territorio di 173 chilometri quadrati, caratterizzato da una bassa densità abitativa, circa 38 abitanti per chilometro quadrato (un dato sei volte inferiore alla media della nostra provincia). A ciò va aggiunto che durante la stagione turistica – soprattutto estiva – la popolazione di riferimento aumenta considerevolmente. Per questo motivo la struttura socio-sanitaria è stata organizzata, seguendo le indicazioni della Regione Emilia-Romagna, con le dimensioni di una Casa della Salute di “media” grandezza.
La struttura è caratterizzata dalla presenza al suo interno di un Ospedale di Comunità, con 15 posti letto territoriali, a gestione infermieristica, che rappresenta un valore aggiunto ai percorsi terapeutici, in grado di garantire la continuità delle cure, in modo particolare per le malattie croniche che sempre più spesso colpiscono le persone anziane. L’Ospedale di Comunità, da gennaio ad aprile 2014, ha assistito 53 anziani, la maggior parte dei quali dopo la degenza è potuta rientrare al proprio domicilio. La Casa della salute ospita anche il Punto di Primo Intervento territoriale in grado di fornire ai cittadini una risposta immediata a problemi urgenti che non necessitano tuttavia dell’accesso al Pronto Soccorso ospedaliero. La struttura, da dicembre 2013 al marzo 2014, ha assistito 501 persone provenienti dai tre comuni di riferimento della Casa della Salute, ma anche da altre province e regioni.
La Casa della Salute, che ha sede a Fanano in via Sabbatini 31, ospita una Medicina di Gruppo, composta da sei Medici di Medicina Generale, quattro dei quali hanno i loro studi all’interno della struttura. Sono inoltre attivi lo sportello CUP-SAUB, l’ambulatorio infermieristico, quello ostetrico, il servizio di assistenza infermieristica domiciliare e il servizio di continuità assistenziale (che, oltre alla sede di Fanano, è presente anche a Sestola nei giorni prefestivi e festivi, in orario diurno). In orari e giorni programmati, sarà presente anche un’assistente sociale.
Al taglio del nastro e alla visita della struttura erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Fanano Lorenzo Lugli, il sindaco di Sestola Marco Bonucchi, il sindaco di Montecreto Maurizio Cadegiani, il presidente dell’Unione Comuni del Frignano Romano Canovi, il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena Mariella Martini, il direttore del Distretto sanitario di Pavullo Maria Pia Biondi e il parroco di Fanano Don Michele Felice.