Importante svolta nelle indagini che i Carabinieri della Stazione di Corso Cairoli e del Nucleo operativo della Compagnia di Reggio Emilia stanno conducendo in merito all’identificazione del commando di malviventi che agisce tra Via IV Novembre e Via Turri (nella zona stazione del capoluogo reggiano) pestando e minacciando con lamette vittime poi derubate dei loro averi. L’altro pomeriggio infatti i Carabinieri reggiani hanno condotto in carcere sottoponendoli a fermo di Polizia due giovani, nei confronti dei quali i Carabinieri hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità in merito alla rapina del cellulare compiuta ai danni di un 35enne egiziano abitante a Reggio Emilia (picchiato e minacciato con una lametta) e in merito ad altra brutale aggressione avvenuta poco prima non denunciata ai Carabinieri ma immortalata dal sistema di videosorveglianza della città che riprende tutte le fasi dell’aggressione. In carcere sono finiti L.G. cittadino tunisino 35enne e G.L.E.M. nato a Torino 24enne, entrambi senza fissa dimora posti a disposizione della D.ssa Maria Rita Pantani, sostituto presso la Procura reggiana titolare di quest’inchiesta che racconta ennesimi episodi di violenza nell’area “martoriata” della zona stazione a Reggio Emilia.
Le indagini partone la notte di sabato scorso quando un 35enne cittadino egiziano si presenta ai carabinieir denunciando che poco prima in Via IV Novembre mentre si trovava in compagnia di un amico, con la pretestuosa richiesta di una sigaretta, veniva avvicinato da tre sconosciuti che lo circondavano pestandolo per poi minacciando con una lametta rapinargli il cellulare. Le immagini del sistema di videosorveglianza cittadino pur non riprendendo l’episodio denunciato documentavano altro brutale aggressione (non denunciata) ad opera di tre sconosciuti che per descrizione ed abiti indossati sono risultati essere gli stessi della rapina subita dal 35enne egiziano. Nel corso delle ricerche i carabinieri sabato pomeriggio in zona Via Turri rintracciavano i sunnominati a carico dei quali venivano raccolti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine alla rapina subita dal 35enne e all’aggressione documentata dalle telecamere. Il piu’ giovane, il 24enne, veniva trovato in possesso anche del Samsung SIII 4G rapinato al 35enne a cui veniva restituito. E mentre i due venivano ristretti a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta le indagini dei carabinieri proseguono su due fronti: il primo che mira a identificare il complice dei due (trattandosi di aggressioni compiute da tre persone) e l’altro volto ad accertare quali altre aggressioni (denunciate e non) possano vedere coinvolti i tre odierni malviventi.
Intanto eventuali vittime di rapine in zona stazione che per timore non hanno denunciato analoghi episodi sono invitati a presentarsi in caserma dai carabinieri della Stazione di Corso Cairoi che intendo ripercorrere le “gesta delittuose” del terzetto.