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Formigine, Silvestri: “Non si rottamano le cose che funzionano”

“Appropriarsi degli slogan degli altri dimostra che mancano gli argomenti per convincere i Formiginesi. Come anche disegnare agli occhi degli elettori un Comune allo sbando quando chi è stato in Consiglio comunale per 5 anni sa benissimo che non è così”: il segretario del Circolo Pd di Formigine Daniele Silvestri risponde alle accuse che arrivano dalle liste concorrenti in queste ultime ore di campagna elettorale.La sua dichiarazione: «La rottamazione è un concetto accolto con favore dall’opinione pubblica perché si riferiva a un sistema politico nazionale che aveva (e ha tuttora) bisogno di essere cambiato. Un conto è il livello nazionale, un conto quello locale. La rottamazione non può essere applicata in un contesto come quello di Formigine dove le cose funzionano e – al netto della crisi che non dipende però dal Comune – dove si vive bene. I cittadini sono abituati a gettare le cose rotte e non quelle che funzionano bene. Si rottama quello che non è più al passo con i tempi e questo non è sicuramente il caso del Pd, come abbiamo dimostrato con candidature e programma, ma soprattutto non è il caso della candidata Maria Costi che è sicuramente una candidatura innovativa e addirittura storica perché potrebbe essere il primo sindaco donna della storia formiginese. Dubbi li abbiamo, piuttosto, su altri schieramenti: dietro una candidatura molto presentabile e di tutto rispetto, anche se non esattamente civica visto il suo ruolo di vicecoordinatore UDC a Modena e la sua recente candidatura sempre per l’UDC alla Camera, si nasconde uno schema vecchio che ha recentemente fallito a livello nazionale e, ancora più recentemente, ha fallito anche a livello locale. L’esempio di Sassuolo è sotto gli occhi di tutti. Formigine ha invece raggiunto risultati in questi anni in termini di efficienza e di controllo dei conti che non possono essere smentiti. In uno scenario che ci ha visti costretti a dover rinunciare a quasi 5 milioni di euro di trasferimenti, il Comune ha sempre rispettato il patto di stabilità mantenendo una spesa pubblica procapite più bassa rispetto alla media provinciale e regionale, diminuendo i costi della macchina comunale e delle politica e reinvestendo i soldi nei servizi sociali e alla persona. Abbiamo recuperato l’evasione fiscale perché l’unico modo per non aumentare le tasse è che tutti le paghino. Nell’ultimo bilancio abbiamo confermato anche l’avvio della riduzione del debito, che rappresenta però solo un quarto del patrimonio complessivo. Questo dato rende il nostro indebitamento perfettamente sostenibile, sostenibilità confermata in tutti i bilanci anche dai revisori dei conti esterni. Fare debiti non è divertente ma questi debiti sono stati fatti per la creazione di due scuole nuove e non per sperperi ed inefficienze come qualcuno vuol far credere. La soddisfazione però è quella di vedere i ragazzini di Formigine andare a scuola in strutture sicure ed efficienti e quelle scuole dureranno molto più dei debiti che abbiamo fatto per costruirle».

















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